AMANTEA – In occasione dei festeggiamenti per il 25 aprile alcuni volontari hanno pulito piazza della Resistenza (dedicata ai Partigiani di Amantea).
Il presidente dell’Auser, Antonio Perricone, approfittando di un commento postato sui social relativo proprio al degrado della zona, ha ricordato la storia dell’Anpi. Ma la ricostruzione offerta alla Comunità non è piaciuta al segretario del Partito democratico, Enzo Giacco, il quale non ha esitato a fare delle precisazioni. vediamo di cosa si tratta.
Secondo Perricone «nel 2018, lo Spi Cgil locale e quello provinciale, d’intesa con la CdL lanciò la proposta di far nascere la sezione Anpi ad Amantea». In virtù di ciò «fu tenuta un’affollata assemblea al Centro commerciale Gefa a cui fu invitato il sindaco dell’epoca, Mario Pizzino, che salutò la proposta con favore e si fece carico di individuare un luogo dove far “erigere” alo monumento/stele da dedicare ai Partigiani di Amantea». L’assemblea espresse «l’adesione alla costituzione della sezione Anpi con circa 50 sottoscrittori che inviarono, tramite un rappresentante della segreteria provinciale Anpi presente all’assemblea, un tabulato con le loro generalità complete alla direzione provinciale e rimasero in attesa di avere tempi brevi le relative tessera». La Cgil, successivamente, «ebbe altri incontri con l’amministrazione e, d’intesa, fu individuato l’attuale sito per la stele/monumento. Curò tutto la stessa amministrazione e si arrivò all’inaugurazione in una giornata di festa e idealità. Lo Spi Cgil trovò le risorse per delle borse di studio – ricerca sulla Liberazione rivolta agli studenti del Polo scolastico. La commissione per la valutazione degli elaborati avrebbe dovuto avere al suo interno rappresentanti dell’amministrazione comunale, del sindacato e docenti giovani del Polo, al fine di creare un concreto e duraturo collegamento con il mondo giovanile. Ma non andò così». Infine: «La vicenda della sezione Anpi di Amantea è ormai nota. Il Congresso e il nuovo direttivo provinciale, d’intesa con gli organismi direttivi nazionali hanno messo ordine»
Per il segretario Giacco detta ricostruzione presenterebbe inesattezze e lacune. Ecco perché. «Innanzitutto la richiesta di individuazione di un luogo della memoria con la targa dedicata ai Partigiani venne avanzata dal Pd nel 2016».
Nel 2018, prima che si tenesse l’assemblea al centro commerciale Gefa, «la targa e la piazza erano già state realizzate. Anche per questo non sarò mai sufficientemente grato al maestro Pedrito Bonavita che per una settimana ha trascorso ogni istante della giornata con il sottoscritto per portare a compimento l’opera per il 25 aprile 2018. Fu un bel lavoro di gruppo restituire quel luogo alla città. La vicenda delle borse, invece, riguarda una convenzione che abbiamo sottoscritto come amministrazione con lo Spi regionale. Non ringrazierò mai sufficientemente Giannino Dodaro per l’impegno assunto. Della commissione facevano parte Marisa Fasanella, Roberto Musì e Alfonso Lorelli. Quel “non andò così” è una illazione che non trova alcun riscontro. “Gli elaborati saranno esaminati da una commissione composta da tre professionisti, ovvero esperti di storia locale, di cui uno indicato dallo Spi (questo quanto riportato testualmente nella convenzione”».
Ciò che è vero è che «nel 2018 l’amministrazione ha aperto ad un cartellone di eventi insieme ad Auser, Cgil Sei. Con Roberto Aloe, Massimiliano Anni e Giannino Dodaro – persone che hanno la mia stima – avevamo avviato delle belle e sane collaborazioni».
Un solo accenno alla questione Anpi. «Solo perché ero presente alla citata riunione tenutasi al centro commerciale. Tutto partì dal fatto che dopo quell’incontro nulla è stato fatto per far nascere la sezione. Io stesso più volte mi sono ritrovato a parlarne con gli allora vertici provinciali. Fin quando la presidente provinciale Carelli – con voto favorevole di tutto il direttivo – ne ha autorizzato l’apertura. Ciò avvenne nel 2021, a tre anni di distanza da quell’assemblea (dopo la quale, ripeto, il nulla). Il 26 luglio 2022 – probabilmente perché qualcuno ha male informato il provinciale – è successo qualcosa di assai spiacevole. I vertici Anpi di Amantea sono stati presentati quali componenti di organismi esecutivi del Pd e per tale ragione incompatibili con i ruoli degli organismi Anpi. Tuttavia, e per come è stato fatto presente, ciò non corrispondeva al vero. Figurarsi che al momento dell’elezione (e della “cacciata”) non figuravano neppure tra gli iscritti del Pd. So che la vicenda è all’attenzione dei vertici provinciali, regionali e nazionali».
Un’ultima chiosa su piazza Resistenza. «Mi ripeto, al costo di essere noioso: il 5 agosto 2022 il Pd ha chiesto di prendersene cura con continuità. L’autorizzazione, nonostante il sollecito, non è stata concessa, Anzi, la richiesta “non ha avuto esito istruttori”. Evidentemente chi se n’è preso cura anche di recente è stato autorizzato a farlo. Funziona così. Magari può verificarlo. Un consiglio spassionato: prima di puntare il dito è meglio verificare i fatti».
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