Il gruppo di opposizione

AMANTEA – Il recente consiglio comunale ha visto tutta l’opposizione dare voto contrario al punto relativo all’alienazione dei beni nell’area Pip. Un diniego legato esclusivamente all’errata interpretazione della maggioranza in carica sull’iter da seguire per raggiungere l’obiettivo.

In particolare, per come evidenziato stesso dalla minoranza: «La proposta sottoposta al consiglio altro non era che un atto che rientra  ampiamente nell’autonomia e tra le prerogative ed i poteri del sindaco». Pertanto «non necessitava l’approvazione del consiglio.  Abbiamo chiesto da subito di ritirarlo, analogamente a quanto avvenuto nel precedente consiglio comunale. Ciò non è  avvenuto perché c’era stata una discussione  sulla competenza dell’atto e pertanto, secondo la segretaria comunale, era necessario mettere ai voti la proposta all’ordine del giorno. La minoranza, a questo punto, ha deciso di tenere il punto e votare contro».

Questa era la delibera da assumere: “Demandare al sindaco – in ordine all’indirizzo politico – nonché al Funzionario Responsabile del IV Settore Tecnico – per gli adempimenti di natura gestionale  – la valutazione delle condizioni per addivenire ad un accordo transattivo che consenta di superare l’alea del giudizio relativo al procedimento di correzione d’appello  n.556/2922 neutralizzando, al contempo, ogni eventuale danno economico-finanziario all’ente”».

Per l’opposizione si tratta di «una richiesta fuori da ogni logica, pleonastica. Il sindaco non necessita di una delibera di Consiglio per incaricare un dirigente dell’ente che presiede di svolgere una attività istruttoria. Riconfermiamo, ancora una volta, la nostra disponibilità a valutare una informativa che sia debitamente istruita e corredata di ogni utile elemento di giudizio. Lo scriviamo in grassetto, per meglio evidenziare il nostro pensiero ma per facilitarne la comprensione anche all’ignoto, molto di parte, presente tra il pubblico, che al nostro voto contrario ci ha tributato un ironico “questo è  il coraggio”».

Infine: «Verrebbe da dire….coraggio per cosa? Per sopportare simili interlocutori? Per aver suggerito a questa amministrazione di ripresentare il piano di risanamento pluriennale? Per aver suggerito di inserire nel piano l’alienazione degli immobili non funzionali alle esigenze dell’ente? Per aver inserito tra i vari immobili anche quello ex Biemme Filati di  cui si parla ?».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it