Home Calabria Denunciata «grave situazione di criticità» nel carcere di Paola

Denunciata «grave situazione di criticità» nel carcere di Paola

Aggressioni e minacce al personale. Pochi agenti in servizio. Ristretti molti detenuti con indole aggressiva e soggetti psichiatrici

311
0
La Casa circondariale di Paola

PAOLA (Cs) – A pochi giorni di distanza dall’ennesima aggressione a danno di un agente di polizia penitenziaria, il sindacato Sappe denuncia in una nota la “grave situazione di criticità cui vive il personale nella Casa Circondariale di Paola”.

In una lettera al Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria per la Regione Calabria, Liberato Guerriero, trasmessa anche al Direttore generale del Personale e delle Risorse del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Massimo Parisi e al Direttore della Casa Circondariale di Paola, Emilia Boccagna, il segretario generale del Sappe, Donato Capece, chiede maggiori risorse umane per fronteggiare l’emergenza.

Nella missiva, trasmessa anche al Segretario Nazionale Sappe Damiano Bellucci, al Vice Segretario Regionale Salvatore Panaro e al delegato sindacale locale, Gerardo Coscarella, tra l’altro si legge: «Ancora una volta questa Organizzazione sindacale si trova a dover denunciare la grave situazione di criticità cui vive il personale di Polizia Penitenziaria nella Casa Circondariale di Paola».

«Allo stato nell’istituto Paolano sono ristretti molti detenuti con indole aggressiva, soggetti psichiatrici allocati in sezioni comuni, i quali potrebbero, in alcuni casi, essere assoggettati e strumentalizzati da altri detenuti per compiere atti turbativi.

Negli ultimi mesi si sono registrati numerosi eventi critici, molti di questi a danno del personale di Polizia Penitenziaria che ha subito minacce e vere e proprie aggressioni fisiche. Da ultima si segnala l’aggressione avvenuta in data 5 maggio nel quale Poliziotti penitenziari hanno dovuto ricorrere alla cure del sanitario».

«Orbene la gestione di detenuti più facinorosi e psichiatri all’interno dell’istituto è di difficile gestione per tre fattori fondamentali: carenza di Personale di Polizia Penitenziaria, carenza di personale sanitario e conformazione strutturale.

L’Istituto deve fronteggiare l’emergenza, con una carenza complessiva di personale pari a 25 unità (per un medio-piccolo istituto percentuale elevatissima), distribuita nei vari ruoli. A soffrire maggiormente in quanto sovracaricato di lavoro è il ruolo degli Agenti e Assistenti (anche perché in molte occasioni devono sopperire alla mancanza di sottufficiali). Carenze vengono riscontrate anche nell’area sanitaria, ove per il servizio di psichiatria verrebbero espletate solo 4 ore settimanali.

Risultano inoltre carenti gli specialisti ambulatoriali, per la quale la direzione deve assicurare l’assistenza sanitaria con visite in luoghi esterni i cura impiegando mezzi ed uomini di scorta anche in strutture sanitarie fuori provincia con grave dispendio di risorse umane ed economiche.

Attualmente, al di fuori della custodia attenuata, si registrano quattro sezioni aperte, dislocate su due piani in un solo corpo fabbricato, per cui il Governo di eventuali divieti d’incontro o provvedimenti cautelari di cui all’art.32 o.p. risultano quasi di impossibile adozione per mancanza di spazi.

Il personale non può più reggere questi ritmi, dunque, al fine di assicurare la tutela dei poliziotti sempre in prima linea, si rende opportuno quanto necessario il potenziamento immediato del personale di Polizia Penitenziaria nell’istituto.

Inoltre alla luce di quanto rappresentato, in presenza di ulteriori aggressioni o minacce nei confronti del personale dipendente, si richiede a codesto Provveditore di voler nell’immediatezza predisporre il trasferimento dei detenuti responsabili».

La Segreteria Generale Sappe sì riserva, infine, di programmare una verifica su luoghi di lavoro a tutela della Polizia penitenziaria.