Home Cultura “Giornata mondiale della fibromialgia”: due monumenti illuminati a Paola

“Giornata mondiale della fibromialgia”: due monumenti illuminati a Paola

L'iniziativa ha interessato la chiesa di Montevergine e la Fontana dei Pisciarieddi

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La vicesindaca Maria Pia Serranò e il giovane volontario

PAOLA (Cs) – E’ stata celebrata ieri, 12 maggio, “La giornata mondiale della fibromialgia”. Per l’occasione l’Associazione italiana sindrome fibromialgica, Aisf Odv, ogni anno propone un’iniziativa su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni del paziente fibromialgico, sofferente di una patologia non riconosciuta e trascurata.

L’Aisf, sezione di Lamezia Terme, ha invitato il Comune di Paola ad aderire a questa iniziativa e l’ente ha accettato l’invito. Per l’occasione saranno illuminati due importanti monumenti: la chiesa di Montevergine e la Fontana dei Pisciarieddi.

«La città di Paola – commenta Cristian Filippo volontario, affetto da Fibromialgia – che lotta per il riconoscimento della patologia e per i diritti dei malati – aderendo a questa importante campagna di sensibilizzazione, trasmette un messaggio forte così come il dolore che affligge noi malati affetti dalla sindrome fibromialgica.

Non solo il 12 maggio, ma ogni giorno bisognerebbe ricordare il nostro dolore perché meriterebbe riposo. Nonostante la malattia invalidante che attanaglia noi pazienti, lo stato non riconoscendone l’invalidità, amplifica le nostre sofferenze abbandonando sempre più a loro stessi i pazienti. Non a caso ci chiamano gli “invisibili” con le “cure fantasma”, così come, in primis, vivo sulla  mia pelle.

Vittima di una Regione che crea ostruzionismo e continua a creare omissione nell’applicazione di una legge nazionale dm 11/02/97. Così come ricordò il sottosegretario alla salute Andrea Costa in diretta televisiva per “Mi manda Rai 3”. Un ringraziamento sentito all’amministrazione comunale di Paola e al sindaco Giovanni Politano per aver espresso solidarietà e vicinanza a tutti i sofferenti di questa sindrome ancora non riconosciuta dallo stato italiano».