Il lungomare

CETRARO (CS) Amministrazione comunale di Cetraro “sciatta e inetta”. Pesano come un macigno le parole usate dal Partito socialista per bollare la gestione dell’esecutivo guidata dal sindaco Ermanno Cennamo.

«Col rischio di essere, ovviamente, anche noiosi e ripetitivi segnaliamo, ancora una volta e, alcune delle emergenze più impellenti in vista della stagione estiva, con la recondita speranza che qualcuno fra gli amministratori, anche solo per pudore, prenda coscienza del fallimento e tragga le dovute conseguenze».

Le critiche dei socialisti si concentrano, in particolare sul porto e sulla zona di Lampetia, due punti nevralgici per l’attrattività turistica della città di Cetraro.

«È, infatti, trascorso un anno esatto dall’ultimo intervento di somma urgenza finanziato dalla Regione per liberare l’ingresso del porto dalla sabbia. In questo lungo lasso di tempo, nonostante impegni e rassicurazioni strombazzate a ripetizione, Cennamo ed i suoi collaboratori non sono riusciti a far partire i lavori di riammoderamento, sebbene vi sia un finanziamento di oltre 5 milioni di euro lasciato in eredità dalla precedente amministrazione.

Grazie all’inettitudine ed alla sciatteria di questa amministrazione, i cittadini, ed in primis la marineria locale ed i diportisti, dovranno subire un’altra umiliazione: la chiusura per inagibilità della struttura portuale». Stesso discorso per Lampetia.

«Da mesi, la zona più attrattiva dal punto di vista turistico ed ambientale, per la presenza della scogliera dei Rizzi, è ridotta alla stregua di un’area terremotata».

Non sono messe meglio le contrade e le altre aree urbane «sempre più simili a territori di guerra, con strade perennemente dissestate, quartieri al buio da mesi e l’acqua pubblica non potabile da oltre un anno – incalzano i socialisti – Per non parlare della sanità, della chiusura della banca, del corpo dei vigili urbani sotto organico e senza un comandante, del disordine del traffico, del decoro urbano, della crisi occupazionale, della nuova caserma dei Carabinieri ormai dimenticata, del mercato ittico e delle opere pubbliche che non si realizzano».

A questo quadro «già cupo si aggiunge anche un’arroganza istituzionale che porta sindaco ed assessori a non dare nemmeno risposta alle interrogazioni consiliari, nello specifico a quelle presentate ad inizio anno dal nostro partito sull’acqua e sul traffico, e a disattendere pure le deliberazioni consiliari votate addirittura all’unanimità, come quella sulla concessione della sede al Flag nei locali del porto». Per i socialisti ci sono poche possibilità che «la città possa uscire indenne dalla guida di questa “armata Brancaleone”, il cui unico obiettivo è il mantenimento dei pennacchi e delle postazioni di potere occupate. Una situazione di degrado politico ed istituzionale che creerà danni irreparabili – continua il Psi – e che potrà essere contrastata solo prendendo atto che è necessario rimettere al centro del dibattito la politica, attraverso una grande protesta popolare che metta in discussione la tenuta della maggioranza in modo civile, ma fermo».

Anche la consigliera di minoranza, ex assessore, Gabriella Luciani condivide le preoccupazioni dei socialisti.

«Dov’è quel cambiamento tanto sbandierato in campagna elettorale? – chiede Luciani – Mi rendo conto delle difficoltà evidenziate dall’amministrazione, soprattutto finanziarie, ma sono anche consapevole che ciò non deve costituire una perenne scusa. Un’amministrazione, un organo di governo, deve cercare soluzioni, e là dove non è capace deve tendere, responsabilmente, una mano. Nessuno è un mago, ma se tanti componenti, con umiltà e spirito di costruzione, si riuniscono, beh, la via per trovare una soluzione sarà sicuramente più vicina. Scaldare una poltrona e aspettare fine mese, così come scrivere post pseudo-colti, inutili o ironici sui social, non serve a nulla – incalza la consigliera Luciani – e di certo non aiuta a risolvere i problemi di questa nostra città».

Serve subito «un atto di seria analisi e responsabilità, ora è più che mai indispensabile. Il Consiglio comunale quale organo supremo istituzionale può sicuramente far nascere una seria discussione, e magari cercare di creare un tavolo competente che possa, seriamente, dare una svolta positiva a Cetraro. Ci vuole coraggio politico, fatemi passare il termine. Di fronte a questo stato di cose, bisogna essere seri. Troviamo tutti il coraggio di lavorare insieme, abbandoniamo le velleità personali  – conclude Luciani – perché gli interessi da difendere sono quelli della nostra città e dei nostri cittadini. Il domani è da affrontare con decisionismo e con un unico obiettivo: la crescita economica e strutturale».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it