Tutte le parti coinvolte nel finto processo

PAOLA – Si è svolto ieri mattina, presso il Tribunale di Paola, sulla costa tirrenica cosentina, l’iniziativa legata al progetto denominato “Ciak un processo simulato per evitare un vero processo”. Una giornata di formazione per gli studenti fortemente voluta dal presidente del Tribunale per i minori di Catanzaro, Luciano Trovato, ideatore del progetto organizzato e realizzato dall’Associazione “CIAK F&L”.

Hanno partecipato: il giudice presso il Tribunale di Paola, Federica Laino: l’avvocato Marietta De Rango, dell’Unione nazionale Camere civili; Francesco Eboli, referente del progetto per il Tribunale di Paola, nonché ex presidente del Tribunale per minorenni di Catanzaro; in sinergia e sintonia con l’associazione “Ciak formazione e legalità” di cui è presidente Roberta Mallamaci.

Al processo simulato hanno preso parte attiva gli studenti delle seconde classi dell’Istituto “Isidoro Gentili” (dirigente scolastica Giuliana Cicero), supportati dai docenti.

La finalità del progetto è quella di sensibilizzare i ragazzi al tema della legalità, coinvolgendoli in prima persona in un percorso formativo ed educativo guidato dai professori con il compito di formare cittadini responsabili e preparati all’osservanza delle norme che regolano una  corretta convivenza civile. Durante la simulazione del processo gli studenti sono stati seguiti nelle varie fasi, consentendo loro di vivere un’esperienza che, coinvolgendoli con la recitazione, ha focalizzato l’attenzione sulle conseguenze a cui possono andare incontro i ragazzi violando la legge.

Gli “attori” si sono infatti calati nei ruoli dei rispettivi personaggi (giudice, pubblico ministero, imputati, testimoni, avvocati, ecc ecc), dimostrando grande maturità.  Nel caso di specie, la storia portata in aula ha visto coinvolto un ragazzo di nazionalità straniera – già duramente provato per la perdita dei genitori in uno dei tanti “viaggi della speranza“ – bullizzato da alcuni compagni di scuola, maltrattato e deriso per il colore della sua pelle e poi ripreso in un video postato sui social. Temi molto importanti, dunque, quanto mai attuali, quelli di razzismo, bullismo, cyberbullismo.

Durante i lavori sono state illustrate agli studenti varie fasi del processo: il contraddittorio tra le parti in fase dibattimentale, l’incidente probatorio, la messa in prova ecc. Al termine del processo simulato l’avvocato De Rango ha inviato tutti i presenti a una riflessione, riportando una frase proferita dalla vittima (Malik, nome di fantasia): “Io soffrivo e nessuno si è accorto di nulla”. Un modo per ricordare quanto gli adulti siano distratti e spesso non si rendano conto delle sofferenze patite dai propri figli.

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