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Entrature mafiose della cosca al Comune di Paola e all’ONPI di San Lucido

Assunzione in cambio di favori. Tremano politici, imprenditori e "colletti bianchi" del territorio

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Il Sant'Agostino di Paola e l'ex Onpi di San Lucido

PAOLA (Cs) – I tentacoli della criminalità organizzata al Comune di Paola e all’ex ONPI di San Lucido. E’ tutto cristallizzato negli atti di indagine.

Un ex assessore e un ex consigliere comunale uscenti di Paola, sulla costa tirrenica cosentina, secondo quanto emerge dalle carte della DDA catanzarese, si sarebbero messi a disposizione di un elemento di spicco della cosca di ‘ndrangheta Calabria-Tundis per pratiche amministrative da ottenere in seno alla sede comunale del Sant’Agostino.

In un caso specifico, anche al fine di ottenere, in cambio (“do ut des”), l’assunzione di un congiunto presso la casa di riposo “Ex Onpi” di San Lucido, trasformata in quel tempo in una sorta di “ufficio di collocamento parallelo” a favore di elementi indicati dalla ‘ndrangheta, grazie anche alla presenza presso quella struttura del boss Pietro Calabria.

A riscontrare quanto sopra detto, un intenso traffico telefonico tra “uomini d’onore”, politici e soggetti riconducibili a questi ultimi (anche in termini parentali), nonché captazioni ambientali.

La stessa cosca di ‘ndrangheta, sfruttando amicizie e compiacenze, ma soprattutto facendo leva sulla forza di intimidazione del vincolo associativo e la condizione di assoggettamento ed omertà, stava consumando entrature mafiose per quanto concerne la gestione dello stesso ex Oppi ed anche all’interno di una Società compiacente per partecipare ad appalti di lavori pubblici nei comuni di Paola e di San Lucido.

Argomenti, questi ultimi, che potrebbero portare molto presto ad un nuovo blitz antimafia, questa volta a carico di cosiddetti “colletti bianchi”.