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Solidarietà e vicinanza delle Camere penali calabresi a Marcello Manna

Condannato per corruzione assieme al giudice Petrini: «Inviolabilità del principio di presunzione d’innocenza»

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L'avvocato Marcello Manna

 CATANZARO – Il coordinamento delle Camere Penali Calabresi, costituito dalle camere territoriali di Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia, Palmi, Rossano, Castrovillari, Lamezia Terme, Locri e Paola esprime «solidarietà e vicinanza a Marcello Manna, nostro caro amico e collega, giudicato ieri, in primo grado, dal GUP di Salerno» (https://www.calabriainchieste.it/2023/05/12/corruzione-la-corte-di-appello-di-salerno-condanna-petrini-e-manna/).

«I medesimi sentimenti – prosegue la nota – sono rivolti alla Camera Penale di Cosenza che l’avvocato Manna ha prestigiosamente rappresentato nel recente passato.

«Vicinanza significa anche condivisione, e non di maniera, dei contenuti e dello spirito della posizione che ha assunto il direttivo della Camera di Cosenza in queste ore.
Non è sede né momento per esprimere valutazioni sul merito della vicenda giudiziaria, sul contenuto dell’accusa e sulle ragioni della difesa», si legge nella nota.

E ancora: «La rispettiva forza persuasiva sarà sperimentata nelle ulteriori fasi del giudizio; l’auspicio è che il processo restituisca integra, a noi e a tutti, la figura dell’avvocato prestigioso che tanto lustro ha dato, e siamo certi continuerà a dare, alla Toga».

La nota prosegue: «Ci esprimiamo invece e senza indugio, sulla diffusione a “orologeria” da parte di un organo pubblico di notizie concernenti l’esito della tanto controversa vicenda cautelare che si è sviluppata in parallelo al processo, palesemente “sfruttata” al fine di influenzare la decisione di merito».

«Non siamo certo sorpresi: ci sono note le prassi irridenti della normativa attuativa della presunzione di innocenza; non scopriamo certo l’abuso quando e perché investe un avvocato. Registriamo, ancora una volta, una tendenza “autoritaria” e “illiberale” del potere giudiziario che si declina anche attraverso un metodo di divulgazione propagandistico delle vicende processuali cautelari che, proprio per la loro “provvisorietà” dovrebbero essere maneggiate con cura. Propensione che certamente non può essere eradicata da regole, ma solo dalla “cultura” dei diritti fondamentali della persona. Consapevolezza intellettuale che dovrebbe accomunare tutti gli attori della giurisdizione. Sicché – conclude – nella mai tollerata presa d’atto dell’ennesima sua violazione, rimane inalterato l’impegno intellettuale e di testimonianza affinché non si smarrisca il valore inestimabile della “presunzione d’innocenza”».

A firmare la nota: Camera Penale “V. Silipigni” di Palmi (Presidente Avv. Giuseppe Milicia); Camera Penale “G. Sardiello ” di Reggio Calabria (Presidente Avv. Pasquale Foti); Camera Penale “G. Simonetti” di Locri (Presidente Avv. Rosario Scarfò); Camera Penale “A. Cantàfora” di Catanzaro (Presidente Avv. Valerio Murgano); Camera Penale “F. Gullo” di Cosenza (Presidente Avv. Roberto Le Pera); Camera Penale “E. Donadio” di Castrovillari (Presidente Avv. Ciborio Bellucci); Camera Penale “F. Casuscelli” di Vibo Valentia (presidente Avv. Giuseppe Mario Aloi); Camera Penale “G. Scola” di Crotone (Presidente Avv. Romualdo Truncè); Camera Penale “E. Lo Giudice” di Paola (Presidente Avv. Massimo Zicarelli); Camera Penale “ Felice Manfredi” di Lamezia Terme (Presidente Avv. Renzo Andricciola); Camera Penale di Rossano (Presidente Avv. Giovanni Zagarese).

Per il Coordinamento delle Camere Penali Calabresi: Avv. Valerio Murgano

Ieri è stato lo stesso avvocato Marcello Manna ad esprimersi sulla sentenza di primo grado

«All’indomani della decisione del Gup di #Salerno, come è mia consuetudine, rispetto la sentenza e attendo di conoscerne le motivazioni, ribadendo la mia totale innocenza ed estraneità ai fatti in quello che sembra un teorema costruito ad hoc.

Non posso non registrare che la stessa Procura della Repubblica, nella richiesta di pena, ha definito il mio accusatore ondivago e non univoco nelle dichiarazioni rese, tanto da non meritare né la concessione delle attenuanti generiche, né quella relativa alla collaborazione.

Sostanzialmente si sono ritenute poco credibili le dichiarazioni rilasciate del dottore Petrini.

Analoga richiesta ha fatto il difensore del Petrini che, pur in presenza di una confessione, ha sollecitato l’assoluzione per una non uniformità nelle dichiarazioni rese.

A tutto ciò si aggiunga un audio-video che presenta numerose interruzioni e risulta “assemblato” per come, per altro, attestato dai consulenti sentiti in udienza.

Posso, dunque, solo ribadire la mia totale innocenza ed estraneità ai fatti.

Non credo che qualche inquirente che si è occupato della costruzione di questo teorema possa dire la stessa cosa.

Forse non è prudente affermare ciò, ma come sosteneva Leonardo Sciascia: “non ho il dono né della opportunità, né quello della prudenza. Si è come si è”.

Ribadisco che, quale atto di rispetto verso la la comunità e la maggioranza che mi sostiene, non ho presentato le mie dimissioni da sindaco, c’è un gruppo che merita rispetto: la maggioranza incassa l’uscita dal pre-dissesto, è pronta per approvare il PSC, consegnerà una città, unica in #Calabria, ad avere solo il segno più in qualsiasi ambito di crescita e sviluppo.

Tutto ciò nonostante i plurimi e reiterati tentativi esterni di bloccare l’azione amministrativa.

Ritengo che questa squadra sia in grado di dare contributo importante e sono fiducioso che questo gruppo può guidare la città e arrivare alla fine naturale di questa legislatura. Le scelte più importanti sono state ormai fatte: è ora di raccogliere i frutti di questo impegno.

Mi preme, infine, ringraziare la giunta, i consiglieri comunali, il personale amministrativo, i colleghi avvocati calabresi e non solo, la Camera Penale di #Cosenza, per la vicinanza mostratami in queste ore.

Ringrazio, inoltre, i tantissimi cittadini che mi stanno letteralmente sommergendo di messaggi e attestati di solidarietà e stima incondizionata, cosi come i tanti amministratori.

Un particolare ringraziamento va agli amici colleghi della giunta UCPI, guidata da Giandomenico Caiazza e ai miei difensori per la grande energia profusa nel processo che risulta essere ingiusto frutto di un clima inquisitorio di altri tempi.

Antidemocratico chi ha creato questo teorema, ma noi non abbiamo nulla da nascondere, né da temere».