Home Calabria Una “talpa” informò il clan Calabria-Tundis del blitz antimafia

Una “talpa” informò il clan Calabria-Tundis del blitz antimafia

I capi della cosca di 'ndrangheta individuarono anche microspie dei Carabinieri piazzate in un modem

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Intercettazioni

PAOLA (Cs) – Una organizzazione criminale capace di “entrature” non indifferenti anche negli ambienti investigativi, oltre che nella pubblica amministrazione. La cosca Calabria-Tundis, sostenuta dal cosentino Roberto Porcaro, avrebbe goduto delle spifferate di una “talpa”, si presume appartenente a forze dell’ordine o uffici giudiziari, riuscendo ad apprendere anzitempo la data di pianificazione di un blitz antimafia; riuscendo anche a individuare microspie, piazzate dagli specialisti dell’Arma dei Carabinieri, disattivandole.

Una cosca pericolosa, dunque, come emerge dagli atti del blitz “Affari di Famiglia”.

Nell’ambito dei frequenti incontri tra il clan CALABRIA/TUNDIS e PORCARO Roberto – si legge negli atti – si sono registrati anche momenti di preoccupazione, come ad esempio il 24.11.2019, quando CALABRIA Pietro e TUNDIS Andrea entrano in agitazione per il ritardo accumulato da PORCARO Roberto nel raggiungere la loro abitazione, che fa loro pensare, non solo a un possibile problema di viabilità, ma soprattutto ad un eventuale arresto dell’ospite.

La tensione si scioglie con l’arrivo di PORCARO, che spiega di aver ritardato a causa di un problema alla sua autovettura, problema che ne determinava la necessaria sostituzione.

“Ad ogni modo – osserva la Dda – è altamente probabile che il PORCARO abbia portato con sé dello stupefacente da consegnare ai CALABRIA/TUNDIS, poiché dalla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza, si nota PORCARO Roberto tenere in mano una busta che successivamente lascia ai CALABRIA/TUNDIS. Orbene, la scena dello scambio di buste o pacchi è frequentemente ripresa dalla telecamere in diversi momenti dell’indagine e sovente preceduta o seguita da commenti degli indagati che fanno concludere nel senso che si tratti di sostanza stupefacente (che — vale la pena ribadirlo — gli stessi indagati dicono a più di prese di comprare da PORCARO)”.

A ciò va aggiunta la preoccupazione per il possibile arresto per strada dell’invitato, che evidentemente presuppone la consumazione in atto di un reato per il quale è prevista la cattura in flagranza.

Non a caso, nel prosieguo della conversazione, PORCARO mette al corrente i suoi interlocutori di essere venuto a conoscenza dell’imminente esecuzione, da parte delle forze dell’ordine, di misure cautelari che lo riguarderebbero insieme ad altre 21 persone, scaturite anche dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e che riguarderebbero il connubio mafia/politica e il traffico di droga.

«La “soffiata” – scrive la Dda – ricevuta probabilmente da un appartenente alle FF.0O. o da personale interno agli uffici giudiziari è corroborata anche dal fatto che il “ricercato” avverte nell’ultimo periodo la sensazione di essere pedinato da varie automobili (una Giulietta, una Qashqai, una Clio, ecc), fatto che lo induce a cambiare autovettura per spostarsi al fine di i controlli».

«Quanto alla capacità di apprendere in anticipo la futura esecuzione di operazioni giudiziarie, il gruppo dà prova della sua capacità di permeazione anche nelle istituzioni il 12 dicembre 2019, quando viene captata una conversazione, nella quale i monitorati rifanno chiaro ed esplicito riferimento all’imminente esecuzione di ordinanze ristrettive nei confronti di vari soggetti e, in particolare, di PORCARO Roberto».

«Nello specifico, alle ore 12.18, TUNDIS Andrea, CALABRIA Pietro, CALABRIA Fabio, ARLIA Gianluca e TUNDIS Alessandra, parlano proprio dell’argomento e la donna dichiara che l’attività di polizia sarà effettuata tra i giorni 12 e 13 dicembre (testualmente: ‘dice che tra oggi e domani c’è. Capito? Tra stanotte e domani… Paola, Fuscaldo, Amantea, Cetraro…”), ossia nel periodo che — secondo TUNDIS Andrea — la
“talpa” aveva sommariamente indicato (fra giorno 10 e giorno 20), e CALABRIA Fabio chiede se anche PORCARO Roberto risulta nell’elenco delle persone da catturare (“chi c’è, Roberto?”). TUNDIS Andrea aggiunge che anche loro stessi a breve potrebbero essere oggetto delle attenzioni dell’Autorità giudiziaria, ma che probabilmente qualcuno riuscirà ad avvisarli prima, consentendo loro di “nasconderle” (con ogni probabilità, le armi»)».

In effetti, in data 13.12.2019, personale dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di finanza di Cosenza hanno dato esecuzione a diciotto fermi di indiziati di reato, tra cui proprio PORCARO Roberto, nell’ambito del procedimento penale denominato “Testa del Serpente”, 430/19 RGNR/mod. 21 DDA.