ALTILIA (Cs) – In merito alla notizia sul nuovo sequestro dell’area ove sorge un centro commerciale, trattata fine esclusiva su questa Giornale (https://www.calabriainchieste.it/2023/05/12/comune-di-altilia-accuse-di-falso-indagato-anche-il-sindaco-de-rosa-sequestrato-il-terreno/), il sindaco Pasqualino De Rose spiega in una nota le sue ragioni, ricostruendo l’intera vicenda.
«Mesi fa il Centro Commerciale, in via cautelativa, era stato sequestrato e, a seguito della decisione del Giudice del Riesame, il Tribunale di Cosenza aveva dissequestrato l’edificio, dichiarando, tra l’altro, che il permesso a costruire, rilasciato in deroga nell’anno 2019, non era nemmeno necessario, cosi come nella stessa seduta, il Giudice del Riesame dichiarava che la distanza dell’immobile dal Fiumicello Carito, era legittima nei 150 m. previsti dalla normativa urbanistica».
«Il Tar Calabria, inoltre, ha dato ragione al Comune, con sentenza n° 00560 pubblicata il 21.03.23, sostenendo che il GPL della Ditta Metallo doveva essere adeguato a norma di legge, in riferimento alla legislazione vigente sulle distanze del GPL dai fabbricati. Riguardo alla distanza dei 150 m., inoltre, è stata dichiarata legittima dal Giudice per le Indagini Preliminari nell’udienza del Tribunale in data 17.03.23».
Agli atti del Comune sono pervenute, altresì, «il rigetto di una prima denuncia da parte della Ditta Metallo, rivolta al TAR, al Presidente della Repubblica ed al Consiglio di Stato. A seguito di un’ulteriore denuncia del 20.03.23, gli uffici del Tribunale di Cosenza hanno ritenuto opportuno riaprire le indagini, sequestrando in via cautelativa una parte dell’immobile, già ultimato e disponibile per l’apertura».
«Questo Ente, nel prendere atto con serenità della nuova apertura delle indagini e del sequestro preventivo, si ritiene fiducioso negli organi della Magistratura per ascoltare le legittime difese di questa Amministrazione che ha operato sempre nell’ esclusivo interesse dei cittadini e per opere di notevole rilevanza sociale, non solo per Altilia, ma per un vasto territorio e che offrirà n° 50 posti di lavoro a giovani disoccupati anche dei paesi limitrofi. Il nostro impegno sarà portato avanti con tenacia e nel rispetto delle normative vigenti, per dimostrare la legittimità dei provvedimenti amministrativi ed urbanistici prodotti».
E ancora: «Ci risulta assai strano, e chiediamo a chi di competenza di fare chiarezza e spiegare il motivo per cui, in questa zona del basso Savuto, per un’opera dichiarata di interesse pubblico, unanimemente approvata dal Consiglio Comunale, unico ed esclusivo abilitato a definire come sviluppare la zona, ad un tratto, per la querelante Ditta Metallo, diventi agricola, quando è evidente anche ad un cieco, dalle foto pubblicate sul sito del Comune di Altilia, e che invieremo anche agli organi di stampa, che in quella zona la querelante ha costruito ristoranti, edicole, ufficio postale, officine meccaniche, autolavaggio, tavole calde, con permesso a costruire nella stessa forma e nello stesso modo della Ditta Perrone».
«Si ribadisce che i tecnici Comunali ed il TAR Calabria hanno ordinato, non la chiusura totale del GPL, ma l’adeguamento dell’impianto, perché non conforme alla nuove disposizioni legislative, come ha sentenziato il TAR Calabria a seguito del parere negativo degli uffici dei Vigili del Fuoco di Cosenza. Ci risulta, inoltre, che la ricorrente è stata condannata anche alle spese legali. Noi resteremo fiduciosi verso gli organi Giudicanti e si potrà garantire, a breve, l’apertura del Centro Commerciale e della Banca per andare incontro alle tante aspettative del territorio», conclude.