PAOLA (Cs) – Si è tenuto sabato 13 maggio presso l’ospedale di Paola, sulla costa tirrenica cosentina, un importante incontro tra il primario dell’Uoc Cardiologia Maria Teresa Manes, i medici di base e altri rappresentanti del territorio, tra gli altri, anche l’Associazione per la salute del cittadino, presieduta dal medico di medicina generale Maria Francesca Veneruso.
Un incontro voluto dalla dottoressa Manes per portare a conoscenza tutti i servizi di ambulatorio cardiologico e le attività che il reparto offre non solo alla città di Paola, ma a tutto il Tirreno cosentino.
Nel corso dell’incontro si è parlato anche dell’intasamento che riguarda le prenotazioni al Cup.
Il reparto di Cardiologia ha un ambulatorio dedicato dove ci sono tutti i servizi a disposizione dei pazienti. I medici di base hanno chiesto una collaborazione diretta con questo ambulatorio perché vorrebbero una sorta di “scorciatoia” affinché i pazienti possano accedere alle attività ambulatoriali.
Su questo argomento, nei prossimi giorni ci sarà un incontro con i rappresentanti delle due Aft presenti in città: Aft Paola centro e la Aft Mercurio.
Si è parlato, inoltre, della Cardiochirurgia e delle difficoltà che ci sono per quanto riguarda gli interventi, dai più semplici a quelli più complicati, i cui servizi sono eseguiti presso il policlinico universitario Magna Grecia o dal Sant’Anna entrambi intasati per le troppe prenotazioni.
Presso l’Unità operativa Cardiologia di Paola si eseguono, da qualche tempo, anche due importanti esami diagnostici: l’ecografia Transesofagea e l’eco Strain.
Abbinato all’eco Strain c’è il Bubble test, un esame non invasivo che permette di valutare il passaggio di sangue (shunt) tra le camere cardiache destra e sinistra del cuore.
Altri servizi offerti: l’impianto di Loop recorder per le aritmie cardiache e l’impianto di HeartLogic nel caso di insufficienza cardiaca, che viene eseguito naturalmente da mani esperte diun chirurgo toracico a livello nazionale attraverso una tasca della parete laterale toracica.
Durante l’incontro si è parlato anche del fatto che «non solo all’ospedale di Paola deve essere attivata l’emodinamica, ma che i servizi ambulatoriali devono essere organizzati sia dal cup che dal territorio, il quale a sua volta, deve assolutamente intervenire».
I medici di base, per questo, intendono chiedere un incontro con il distretto sanitario in modo di abbreviare i tempi delle visite cardiologiche attraverso il cup. Bisogna, quindi, «non intasare gli ambulatori di cardiologia per cose poco importanti, ma soprattutto, creare un rapporto diretto con la cardiologia di Paola per avere un accesso più libero da parte dei pazienti cardiologici ai servizi ambulatoriali trovando una metodica proprio con i medici del reparto di cardiologia».
fiorellasquillaro@calabriainchieste.it