COSENZA – Si è conclusa la due giorni del congresso sulla “Preservazione della Fertilità” con grande successo in termini di partecipazione e di contenuti scientifici. Il congresso, organizzato dalla dottoressa Pina Peluso, ha tracciato l’argomento della preservazione della fertilità a 360°.
L’apertura del congresso ha beneficiato del contributo di due consigliere regionali, Luciana De Francesco e Katia Gentile, che hanno evidenziato, oltre all’importanza di quanto sinora messo in campo, il potenziale sviluppo futuro della banca dei gameti già esistente per il fattore maschile, anche per quello femminile in ottica di pari opportunità. Importante e non scontato il contributo del commissario dell’Ao di Cosenza, Vitaliano de Salazar.
Hanno aperto i lavori, con la presentazione del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia e Tecnologie digitali, il professore Marcello Maggiolini e, con l’importante contributo sotto forma di Lectio Magistralis, il Prof Giuseppe Novelli, genetista di fama internazionale dell’Università di Roma Tor Vergata, che ha parlato del ruolo della medicina genomica nel rischio genetico.
Sono stati inoltre affrontati, sempre nella prima giornata di venerdì, temi come la denatalità, i tumori giovanili dell’apparato riproduttore maschile e femminile, nonché le indicazioni cliniche alla “criopreservazione” dei gameti maschili e femminili.
Numerosi e qualificati sono stati gli spunti di riflessione da parte dell’auditorium. La seconda giornata, sabato 13, ha focalizzato l’attenzione sull’aspetto biologico, prospettando le varie strategie e tecniche di preservazione della fertilità maschile e femminile e persino dei pazienti pre-puberi.
E’ stata affrontata la “Qualità e Sicurezza” nelle “biobanche”, nonché l’aspetto psicologico e i percorsi diagnostico-terapeutici all’interno di un programma di oncofertilità, suscitando notevole interesse tra la platea.
Ha concluso infine i lavori congressuali della seconda giornata, la lectio magistralis sugli aspetti etici e giuridici di questa tematica.
«Siamo molto soddisfatti della presenza nazionale, a Cosenza, di relatori così importanti e su una tematica delicata quanto ormai più che presente nella quotidianità di tanti. Siamo certi, parimenti, che le tante prospettive emerse siano uno spunto professionale non secondario per il mondo sanitario», la chiosa della dottoressa Pina Peluso che è stata anche presidente del congresso insieme al dottor Gianfranco Scarpelli.
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