CETRARO (Cs) – Noi con l’Italia sezione di Cetraro gioisce per la recente nascita di un fronte comune insieme ai consiglieri di minoranza, dopo quasi tre anni, di amministrazione comunale a firma Ermanno Cennamo.
Una gestione della città di Cetraro “infettata” dal «pericolosissimo virus dell’incompetenza – sostiene il coordinatore cittadino Noi con l’Italia, Pino Losardo in una nota – dell’inadeguatezza, dell’arroganza, di cui sono portatori coloro che, attualmente, governano».
«Finalmente una bella notizia – prosegue Losardo – tra le tante brutte e preoccupanti che riguardano lo stato di salute del nostro Comune».
Una fronda nata per pianificare «un’immediata e decisa controffensiva politica e amministrativa, volta a difendere una città che sta subendo, quotidianamente, la forza distruttrice di una maggioranza, spavalda e autoreferenziale».
«Scelte amministrative, occasionali e inefficaci» hanno privato la città «di ogni prospettiva di ripresa immediata delle sue potenzialità economiche e sociali e della piena espressività delle sue risorse infrastrutturali e ambientali. Intanto, stiamo vivendo il terzo anno di “predissesto” secondo il “Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del bilancio”, approvato dal Consiglio comunale il 5 gennaio 2022 e trasmesso, subito dopo, al ministero dell’Interno e alla sezione regionale della Corte dei Conti».
«Tutte le restrizioni di spesa e le vessazioni tributarie, in esso contenute – spiega Losardo – avrebbero dovuto permettere, nell’arco di dieci anni, il superamento del deficit strutturale dei conti e l’estinzione della esorbitante massa debitoria riconosciuta, ai fini del facile raggiungimento dei necessari “equilibri del bilancio”, in tutti i futuri esercizi finanziari di annualità».
Per poter raggiungere questi obiettivi, tuttavia, «era imprescindibile ottenere l’ammissione del nostro Comune ai benefici di un prestito, valutato in quasi tre milioni di euro dal ”Fondo di rotazione” ministeriale. Ma, purtroppo, questo non è avvenuto. Negligenza e omissione, nella fase istruttoria del predissesto, sembra siano state le principali cause del diniego giunto dal ministero dell’Interno».
«Un flop colossale – accusa Losardo – quindi, di cui si sarebbe dovuto dare immediata notizia al civico consesso e alla città. Così non è stato. Ancora oggi, dal Palazzo, bocche perfettamente cucite. Non si ha coscienza, evidentemente, della gravità giuridica di un deliberato camuffamento di verità contabili, costituente una aperta violazione dei princìpi di trasparenza, veridicità, congruità, posti dalla legge a fondamento del più importante strumento contabile della pubblica amministrazione».
«Nel bel mezzo di una simile manipolazione dei dati del “bilancio di previsione 2022-’24, però, allocando una esorbitante risorsa economica di quasi tre milioni di euro nella parte entrate, senza averne la concreta e ufficiale disponibilità in fase di redazione del documento contabile, è stato messo in campo, nel frattempo, un indebito prelievo fiscale dalle tasche dei cittadini, con tasse e imposte conteggiate al massimo possibile delle tariffe e delle aliquote».
E così: «L’indebitamento, anziché essere ridotto, ha continuato, in modo inarrestabile, a lievitare, per via degli esorbitanti interessi. Si possono ipotizzare, a tal proposito, anche danni erariali, di cui dover rispondere singolarmente. Solo la discussione in aula del “Bilancio consuntivo 2022”, potrà portare alla luce tutte le verità sulle preoccupanti condizioni economico-finanziarie in cui vive, oggi, la “massima istituzione” pubblica della nostra città e delineare prospettive di ripresa che, al momento, non è possibile neanche ipotizzare! Aspettiamo trepidi questo momento, dunque, ben sapendo che, subito dopo, niente sarà come prima».
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