SAN LUCIDO (Cs) – Il movimento “San Lucido Idee per il Futuro” esprime «sincero rammarico e profondo sconcerto per l’ennesimo finanziamento perso dal Comune di San Lucido». Il riferimento è a incentivi a fondo perduto di euro 3.560.000,00 di cui hanno beneficiato 61 comuni calabresi, ricevendo ciascuno di essi in media 60mila euro.
«La Regione Calabria – il movimento ricostruisce la vicenda – con decreto dirigenziale n. 6704 del 16/05/2023, ha pubblicato la graduatoria relativa all’avviso pubblico “per il sostegno economico alle biblioteche ed agli archivi storici pubblici”.
«Del corposo finanziamento a fondo perduto di euro 3.560.000,00 hanno beneficiato ben 61 comuni calabresi, ricevendo ciascuno di essi in media euro 60.000,00», evidenzia.
«Purtroppo – denuncia – la comunità di San Lucido non potrà beneficiare di tale finanziamento».
Il movimento “San Lucido Idee per il Futuro” ricorda, a tal proposito, che con «delibera di giunta comunale n. 25 del 23.03.2023 il sindaco ed il responsabile del competente settore comunale erano stati autorizzati “ad attivarsi direttamente a porre in essere la progettazione e la presentazione delle istanze di riferimento e tutto quanto necessario (direttamente e/o indirettamente, anche ad immediata valenza organizzativa) alla fruizione del finanziamento per le biblioteche (con scadenza 31 marzo 2023) indetto dalla Regione Calabria”».
«Tale era l’importanza del finanziamento – spiega il gruppo presieduto dall’avvocato Carlo Di Buono – che il sindaco era stato delegato pur in presenza di un suo assessore alla cultura, evidentemente non ritenuto adatto al raggiungimento dello scopo».
«Anche per tale motivo – spiega “San Lucido Idee per il Futuro” – questa ennesima esclusione dai finanziamenti lascia tutti sconcertati».
Evidentemente – osserva – il progetto presentato poteva e doveva essere fatto meglio. Davvero un peccato».
«Se è vero che della biblioteca comunale non vi è traccia nelle linee programmatiche di mandato del Sindaco, almeno questa poteva essere l’occasione buona per dimostrare di saper amministrare ed evitare che la cultura, a San Lucido, continuasse ad essere ridotta ad una mera parola di cui riempirsi la bocca nelle tante, troppe passerelle autoreferenziali», conclude.