Home Calabria La “paladina” dell’esecutivo Pellegrino e la “gaffe” contro il segretario del Pd,...

La “paladina” dell’esecutivo Pellegrino e la “gaffe” contro il segretario del Pd, Giacco

«Non c’è offesa nell’esprimere posizioni critiche o fuori dal coro»

137
0
L'amianto rimosso dalla Casa cantoniera

AMANTEA – L’amministrazione comunale di Amantea, di cui è sindaco Vincenzo Pellegrino – così come richiesto per mesi e a gran voce da privati cittadini, associazioni e comitati – sta provvedendo, in questi giorni, a smaltire l’amianto dalla Casa cantoniera. Un semplice e doveroso intervento, quello del Comune, che ha fatto registrare la dura presa di posizione di una componente dell’Auser locale nei confronti di chi fa notare all’amministrazione Pellegrino le diverse problematiche sulle quali dover ancora intervenire (alcune molto urgenti perché inerenti la tutela dell’incolumità pubblica).

Tra questi, anche il segretario del Partito democratico, Enzo Giacco, colpevole – nel caso di specie – di aver semplicemente ringraziato il soggetto in questione per l’informazione sempre molto puntuale e attenta. Giacco, infatti, è stato oggetto – e come lui tutti coloro i quali “osano” intervenire contro l’amministrazione Pellegrino – di critiche fuori luogo. Da qui l’intervento dell’esponente di centrosinistra per tentare di placare i toni di una conversazione che è uscita, senza spiegazione plausibile alcuna, fuori dai binari.

«Franca Suriano – scrive Giacco – accetto critiche e provocazioni. Chi fa politica deve. E la cosa non mi disturba. Soprattutto se infondate e se si possiedono gli argomenti per offrire un altro punto di vista. Tu sei convintissima che questa sia l’amministrazione dei miracoli, io no. La valuto nei fatti, non come atto di fede. D’altronde, se lo fosse stata quella transenna – è una metafora – non sarebbe li rimasta per due settimane». Il riferimento è per una buca presente in una via di Amantea coperta da una transenna per oltre dieci giorni, a rischio e pericolo di automobilisti e pedoni.

«Ed oggi quella buca non starebbe nuovamente riformandosi. Non noto metodi diversi e neppure risultati. Vedo, invece, una difficoltà ad interloquire con chi la pensa diversamente. Le sollecitazioni, nella stragrande maggioranza dei casi, restano senza risposta. Atteggiamento tipico di chi ritiene di sapere tutto e di non avere bisogno di quelli che la pensano diversamente (magari apostrofati come “inutili”). Ciò che pensa la gente, invece, è importante. Faccio un esempio: qualche festa e/o decorazione in meno e qualche buca tappata in più sarebbe stata cosa gradita. Perché il popolo questo mormora. È sbagliato dare un significato soggettivo al mandato conferito da una maggioranza. Credo, in tal senso, si stia commettendo un grave errore (immagino non voluto da tutta la maggioranza, tra l’altro)».

Al netto di ciò, «alcuni componenti dell’attuale squadra che governa la città sono miei amici. Persone che stimo e a cui voglio bene. Spero sia ancora così anche per loro, nonostante qualche mia pacifica critica. Anche rispetto al “mio amore per la città”, ed alla prova da ricercare nei due anni in cui sono stato consigliere comunale, non ho intenzione di sottrarmi. Con la completa rinuncia (proprio così) ai gettoni di presenza ed alla indennità di presidente del consiglio sono riuscito a far bandire 39 borse di studio per studenti e studentesse delle scuole cittadine. Piazza della Resistenza se esiste – me lo riconosco da solo – lo si deve al sottoscritto. Sono decine i regolamenti che ho scritto e portato nelle competenti Commissioni (quelle che dopo un anno l’attuale amministrazione non ha fatto partire) e in Consiglio. Ridefinendo così molte delle regole comunali e colmando vuoti regolamentari atavici. Ho un grande rammarico. Non ne ho mai fatto mistero. Dopo averne scritto il regolamento, recuperato e fatto catalogare i vecchi testi, aver trovato i donatori (per un potenziale patrimonio librario pari a più di diecimila volumi), individuato il luogo, fatto predisporre il progetto, per un “dispetto” è stato fatto boicottato l’ultimo passo per giungere alla rinascita della biblioteca comunale (progetto che sono certo l’ottima Caterina Policicchio porterà, però, a compimento). Non riesco a rispondere in tempo reale per gli impegni lavorativi. Sono uno di quelli che ha la fortuna di uscire di casa alle 7 e tornare alle 18.00. La politica è la mia passione. Non mi ha mai dato da magiare. Non ne ho mai avuto per fortuna bisogno. Alla politica, più che altro, ho dato. E continuo a dare. Con trasporto emotivo e convinzione».

Infine: «E non c’è offesa nell’esprimere posizioni critiche o fuori dal coro (se si usano i toni e gli argomenti giusti almeno). Queste sono necessarie in democrazia. E sono importanti anche per la nostra comunità».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it