Home Cronache Il “pizzino” del boss al presidente della cooperativa per l’assunzione pilotata

Il “pizzino” del boss al presidente della cooperativa per l’assunzione pilotata

Il suo primo giorno di lavoro la designata non prende servizio, mandando tu tutte le furie il capomafia

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PAOLA (Cs) – Il “pizzino” del boss al presidente della cooperativa per l’assunzione pilotata, ma il suo primo giorno di lavoro la designata non prende servizio, mandando tu tutte le furie il capomafia.

E’ questo un altro capitolo della vicenda che riguarda le entrature mafiose dalla cosca Calabria-Tundis in seno alla Pubblica amministrazione, tra Paola e San Lucido; vicenda per la quale, al momento, non risultano provvedimenti cautelari, che potrebbero arrivare nei giorni a venire.

Pietro Calabria si rifiuta di fare il nome della donna ai suoi sodali che, incuriositi, chiedono lumi, quindi si limita a scrivere il nominativo dell’aspirante lavoratrice a penna, in un “pizzino” che il cognato Andrea Tundis dovrà consegnare al presidente della cooperativa. Quest’ultimo, ricevuta l’indicazione del capo della cosca di ‘ndrangheta, dovrà trasmettere il nome all’ufficio personale.

Ed è quello che avviene: Tundis sale sulla moto e si reca dal presidente, ottemperando alla ”imbasciata“.

Tuttavia, nonostante l’interessamento della associazione mafiosa e l’indicazione fornita anche da un medico – come si legge sugli atti – la donna non si presenta sul luogo di lavoro il giorno in cui avrebbe dovuto prendere servizio.