PAOLA (Cs) – «Avevamo annunciato alla Città nei giorni scorsi un nostro passo indietro sulla questione della nuova galleria “Santomarco”, ma ci corre l’obbligo dopo aver sentito l’ultimo consiglio comunale, di ritornare sui nostri passi per chiarire alla Città ancora una volta la nostra posizione».
E’ quanto afferma in una nota il presidente del Comitato Popolare Santomarco, Vittorio Crocicchio.
«Deve essere chiaro ai paolani che, ancora a distanza di tempo, da quando RFI ha proposto il suo progetto nel luglio 2022, da parte dell’amministrazione comunale non c’è mai stata una visione univoca, incisiva e strategica per evitare lo scempio di un progetto che devasterebbe il territorio a sud di Paola», denuncia.
«Addirittura – rincara la dose – nell’ultimo periodo è corsa dietro a proposte farlocche proveniente da soggetti che probabilmente non sono mai saliti su di un treno. Gli incontri fatti dall’amministrazione con RFI e ITALFER, in video conferenza, e con la Regione in presenza – aggiunge Crocicchio – sono stati del tutto inutili per mancanza da parte dell’Amministrazione di proposte alternative, dovuta anche alla non conoscenza e alla non autorevolezza degli intervenuti dei termini reali del problema».
Il presidente Crocicchio, pertanto, ritiene che sia «giunto il momento di essere seri e di non prendere più in giro i paolani».
«Se lo scempio della Santomarco sarà perpetrato, come temiamo – evidenzia ancora l’ex segretario regionale di Cgil Trasporti – avrà un nome e un cognome e nessuno potrà dire io non c’ero, anche chi con proposte più che discutibili ha creato ulteriore confusione».
«Abbiamo il magone nel vedere la nostra città inerme e con prospettive preoccupanti. Sentiamo il peso di quanto avverrà ma abbiamo la consapevolezza che, pur non avendo alcun ruolo, abbiamo fatto l’impossibile e che la nostra proposta era l’unica che poteva salvare un territorio e realizzare le nuove gallerie senza alterare lo stesso territorio».
Poi, rivolgendosi direttamente a Giovanni Politano, scrive: «Sindaco, forse ci saremmo meritati un semplice grazie per avervi informato del risveglio di RFI e della nuova scadenza dei termini del 27 maggio, era un dovere morale per non avervi fatto fare un’ulteriore figuraccia. Ancora la città non conosce le osservazioni che avete presentato a RFI, speriamo che non sia stato un atto superficiale e poco utile», denuncia ancora il presidente della Santomarco.
«La città ha bisogno di politici autorevoli e determinati che si armino di competenze, di proposte credibili e diano battaglia su tutti i fronti e in tutti i modi», sottolinea.
E in merito alla ultima pubblica assemblea, afferma: «Un brutto consiglio comunale, caro sindaco, non è stato difficile capire che si stava prendendo in giro una intera città. Noi crediamo che in politica ci sia bisogno di coraggio nelle scelte, non si puo’ dare regione anche a chi non ne ha, ci si perde in dignità. Ai nostri figli ai nostri nipoti consegneremo – se non cambieremo l’approccio in tempo – una Paola sempre più piccola e più lontana di quella Paola che era riferimento importante per la provincia e per la stessa Regione. Per questi motivi non riusciamo, a livello morale, ad abbandonare al suo destino la nostra città e allora tra qualche giorno presenteremo a Paola ed ai paolani ancora un volta la nostra proposta, che tiene conto delle nostre precedenti proposte e che sopratutto tiene conto di un dato: l’alta velocità ad oggi rimarrà sul Tirreno e quindi il miliardo e duecento milioni per una galleria che sopporta i 250 km/ora è inutile in considerazione che merci e regionali viaggiano a 120 km/ora».
«Non riusciamo a vedere Paola lasciata al suo destino e ci rivolgeremo a chiunque vuole far sua la nostra proposta per colloquiare con dignità ed autorevolezza con Rfi e/o Italfer. Ci fa male conoscere gli sviluppi della situazione, del contradditorio tra i sogetti deputati e vedere la completa assenza della nostra città. Lei dice che state puntando sul porto, a noi ci dispiace ma ci crediamo poco, sa perché? Perché in Rfi si sta decidendo sul destino dell’area che potrebbe essere strategica per il porto, l’ex deposito locomotive, ma lei è completamente all’oscuro di tutto ivi compreso dell’utilizzo dell’area».
E conclude: «Nella presentazione della nostra proposta, leggermente rimodulata, le spiegheremo anche il destino dell’area prospiciente il sito portuale dove la sua amministrazione che dovrebbe governare il territorio è completamente assente».