COSENZA – L’ex presidente della Regione Calabria Mario Oliverio è stato assolto dal tribunale collegiale di Catanzaro per le accuse scaturite dalla rimozione del manager paolano Luca Mannarino da Fincalabra.
Secondo l’accusa, infatti, Mario Oliverio avrebbe procurato a Mannarino un danno ingiusto, consistente nelle retribuzioni non percepite per il periodo in cui vi avrebbe avuto diritto, oltre al danno curriculare. La rimozione era stata attuata – sempre secondo le accuse di parte – con il deliberato scopo di perseguire quelle finalità privatistiche che collocano l’esercizio della funzione in violazione dei criteri di imparzialità e di buon andamento dell’attività amministrativa, nella specie con la specifica volontà di rimuovere in soggetto sgradito.
All’esito della nomina a presidente della Regione Calabria di Oliverio, nel 2014 era stata attivata la procedura di spoil system e Mannarino veniva dichiarato decaduto dalla carica ricoperta. Il manager paolano aveva presentato ricorso al Tar che, sollevata la questione di legittimità costituzionale, rimetteva gli atti alla Consulta e, previa sospensione del provvedimento della Regione Calabria, reintegrava di fatto Mannarino nelle funzioni di presidente del Cda di Fincalabra. Una decisione, quest’ultima, che veniva confermata anche dal Consiglio di Stato che rigettava l’appello presentato dalla Regione Calabria.
Tuttavia, Mannarino si vedeva recapitare una lettera a firma Oliverio con la quale lo si metteva al corrente della sua rimozione dalla carica di Presidente e componente del Cda con successiva nomina di Carmelo Salvino, sulla base di una interpretazione dello Statuto regionale, confermata come distonica rispetto al dettato normativo e forzata.
Tutto ciò è stato ritenuto legittimo da parte del tribunale di Catanzaro, riconoscendo ad Oliverio la legittimità dell’operato amministrativo.