Il blitz della finanza

Droga e tangenti

, con la corruzione via d’accesso preferenziale per infiltrarsi nella pubblica amministrazione (scrive Agi). Dopo indagini di oltre un anno, la Gdf di Pescara ha contestato numerosi reati, tra cui corruzione, turbata libertà degli incanti, peculato, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, a vario titolo, a diverse persone: il dirigente del Settore “Lavori Pubblici” del Comune di Pescara, un imprenditore edile e due pusher, colpiti oggi da provvedimenti di custodia cautelare in carcere; oltre a due collaboratori di fiducia del dirigente finiti nell’inchiesta.

Le misure cautelari sono state disposte dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pescara, Fabrizio Cingolani, su richiesta della Procura della Repubblica di Pescara e sono state eseguite stamattina all’alba dai militari del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza, con l’ausilio dei cani anti-droga, dei baschi verdi e con il supporto dei mezzi aerei del reparto operativo aeronavale.

L’intensa e minuziosa attività investigativa delle Fiamme Gialle pescaresi, dirette dalla Procura della Repubblica del capoluogo adriatico, racconta, anche grazie alle intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali, innanzitutto, di gare turbate, gestite dal dirigente in modo illecito, col vizio dei favoritismi.

Si tratta di procedure di affidamento che hanno per oggetto, principalmente, opere pubbliche e appalti di lavori. Persino cantieri per la manutenzione delle strade della città finanziati dai fondi Pnrr per un valore di 5 milioni di euro. Nel mentre, suggella l’accordo con la ditta favorita quotidianamente. A pranzo in noti ristoranti o durante incontri, organizzati, sempre durante i turni di lavoro, in locali rinomati o nella “tana delle tigri”, l’immobile che in poco tempo diventa luogo di ritrovo del gruppo.

La fornitura della sostanza stupefacente viene garantita da due spacciatori con precedenti, spesso finiti in manette. L’imprenditore la acquista e poi la condivide con il dirigente e i due funzionari pubblici, che, documentato dalle Fiamme Gialle, sono soliti consumarla con assunzione di alcol, in ufficio o alla guida delle auto personali e comunali, anche in orario di servizio.

È così che il tunnel della droga si unisce al giro di favoritismi. Tra i comportamenti posti in essere dal dirigente in favore dell’imprenditore edile, vi è anche l’interessamento alla gara di appalto, finanziata con fondi del P.N.R.R. (piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e indetta dal Comune di Pescara, avente ad oggetto l’affidamento dei lavori per la realizzazione del collegamento dell’Asse Attrezzato di Pescara e l’adeguamento dello svincolo della S.S. 714, gara nella quale è risultata prima classificata l’A.T.I. costituita dalla suddetta società e da un’altra società, che venivano successivamente escluse dalla gara per ragioni esclusivamente formali attinenti la documentazione amministrativa presentata.

Indagato il presidente del Consiglio regionale Sospiri

C’è anche il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, tra gli indagati della Procura di Pescara nell’ambito dell’inchiesta riguardante presunti appalti truccati e droga al Comune. Gli arrestati sono Fabrizio Trisi, dirigente del Settore “Lavori Pubblici” del Comune, l’imprenditore Vincenzo De Leonibus, e due pusher.

Sospiri è indagato per un presunto episodio di finanziamento illecito politico elettorale. Nelle elezioni politiche del 2022 era stato candidato al Senato per Forza Italia.