CETRARO (Cs) – Impianto solare dell’ospedale di Cetraro, abusivo e mai entrato in funzione: dopo la richiesta di demolizione da parte dell’Utc e la conclusione della vicenda penale, arriva anche la condanna della Corte dei conti per danno erariale.

Con la sentenza n. 57/2023 la magistratura contabile per la Calabria, sezione penale, accogliendo la richiesta della Procura presso la sezione giurisdizionale per la Regione Calabria della Corte dei conti, ha condannato Nicola Buoncristiano (progettista), Nicola Errante (direttore dei lavori) e Gennaro Sosto (responsabile unico del provvedimento amministrativo).

Con riferimento al giudizio di responsabilità promosso dalla Procura nel dichiarare prescritto il danno erariale per l’importo di euro 1.371.110,38, nei confronti di Nicola Buoncristiano lo ha condannato al pagamento di euro 170.364,07 in favore della Regione Calabria, oltre rivalutazione e interessi.

Condannato anche Nicola Errante, al pagamento di euro 100.000 in solido.

Entrambi dovranno pagare spese le processuali in favore dell’Erario, per 793,34 euro.

Per quanto riguarda, invece, il responsabile unico del procedimento amministrativo Gennaro Sosto, dopo l’accoglimento del giudizio abbreviato mediante il pagamento della somma di euro 196.575,42, la sua posizione è stata definita con la sentenza n. 204/2022 del 12 ottobre 2022.

Una vicenda alquanto complicata quella di questo impianto solare disposto dall’Asp di Cosenza ai fini di un risparmio energetico di acqua calda ed energia elettrica nel presidio ospedaliero di Cetraro, e mai entrato in funzione.

L’impianto, costato oltre 2 milioni di euro, è costituito da 66 parabole di grandi dimensioni a concentrazione solare realizzato con fondi comunitari tratti dal Por Calabria/Fers 2007-2013, Asse II Energia, Linea Intervento 2.1.1.1, ottenuti dall’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Finanziamento poi revocato.

Il cosiddetto “Progetto Prometeo”, in origine prevedeva l’installazione dell’impianto sul tetto dell’ospedale, poi modificato con la collocazione su un terreno di circa 3 mila metri quadri di proprietà dell’Asp accanto all’ospedale. L’impianto solare è stato realizzato senza le necessarie autorizzazioni edilizie, paesaggistiche e sismiche, che agli atti, non sono mai state richieste.

Nel 2017 il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Paola ordinava il sequestro preventivo dell’impianto e in seguito il Comune di Cetraro disponeva l’ordinanza per la distruzione del manufatto. Ordinanza contestata dall’Asp che era ricorsa al Tar ottenendo però il rigetto della richiesta.

Nella recente sentenza della Corte dei Conti il danno erariale contestato dalla Procura sussiste in quanto “la spesa è stata finalizzata alla realizzazione di un’opera in violazione delle norme di settore e quindi inidonea (sotto un profilo giuridico, prima ancora che materiale) a perseguire le finalità per cui è stata realizzata; ma esso si concretizza per la Regione (soggetto danneggiato) nell’erogazione di risorse all’Asp per la realizzazione di tale opera ab origine illegittima e quindi inutile”.

In capo a Buoncristiano e Errante si riscontrano “omissioni che hanno certamente concorso a causare il danno e in contrasto con le prescrizioni imposte dalla normativa e, più in generale a quelle regole di prudenza, perizia e diligenza che sono richiesti in linea generale a soggetti chiamati a svolgere una funzione pubblicistica e, in particolare, in settori altamente specialistici e di rilevante impatto economico. Sussistendo nella concreta fattispecie tutti i presupposti della responsabilità amministrativa, deve pronunziarsi la condanna dei convenuti al risarcimento del danno”.

Le somme oggetto di condanna dovranno essere maggiorate di rivalutazione monetaria calcolata secondo gli indici Istat dal momento del verificarsi del danno alla data di pubblicazione della sentenza, nonché di interessi legali sulla somma rivalutata da tale data al soddisfo.

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