CATANZARO – Un’altra stoccata della maggioranza consiliare di Catanzaro alla Lega catanzarese. Dopo la nota polemica dei consiglieri comunali Gregorio Buccolieri e Daniela Palaia (https://www.calabriainchieste.it/2023/06/15/replica-ai-consiglieri-comunali-leghisti-sul-progetto-grande-catanzaro/), la nuova reprimenda reca la firma del consigliere comunale Vincenzo Capellupo.
«Abbiamo il sospetto che il gruppo della Lega non voglia il progetto della Grande Catanzaro perché ha troppo a cuore il progetto della Grande Cosenza. L’ostracismo mostrato verso l’iniziativa del sindaco Nicola Fiorita fa il paio con la generosa disponibilità del centrodestra catanzarese a tutti i desiderata del governatore della Calabria che sta lentamente ma progressivamente spostando tutti gli equilibri politici e amministrativi verso la sua città natale, come dimostrano lo scippo scientificamente portato avanti della facoltà di medicina, l’indizione dei maxi concorsi alle piscine di Rende, gli atti compiuti da commissario straordinario della sanità».
«Il gruppo della Lega, composto anche da consiglieri che si sono candidati con Sergio Abramo nel 2017, dimentica che il progetto della Grande Catanzaro figurava al primo posto del programma che ha consentito al più volte sindaco di vincere. Non è colpa nostra se Abramo e la sua maggioranza non sono riusciti in cinque anni nemmeno a programmare una riunione preliminare come quella indetta da Fiorita, peraltro con la partecipazione di autorevoli esperti dell’Anci nazionale».
«La riunione di ieri ha dimostrato che la Grande Catanzaro si può fare. La maggioranza dei sindaci invitati si è detta favorevole, chi lo ha fatto in presenza e con una comunicazione a distanza. Il treno è partito, senza strappi, senza clamore, ma con decisione. Ci sarà bisogno di tanto lavoro, bisognerà convincere anche gli scettici, dovranno essere meglio definiti gli ambiti della collaborazione istituzionale tra i Comuni. Questo processo non lo fermerà nessuno, non lo fermeranno soprattutto coloro che si augurano sempre il male pur di colpire gli avversari».