«Questo Natale io e Balocco abbiamo pensato ad un progetto benefico a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Con Chiara Ferragni Brand abbiamo creato un pandoro limited edition e sosteniamo insieme un progetto di ricerca per nuove cure terapeutiche per i bambini affetti da osteosarcoma e sarcoma di Edwig». Il 24 novembre 2022 Chiara Ferragni era «davvero fiera di rendere il Natale un po’ più rosa e dolce con questo pandoro» e il suo post su Instagram incassava il consenso di 678 mila like e migliaia di cuoricini. Mercoledì però l’Antitrust ha messo in dubbio l’iniziativa Balocco griffata Ferragni aprendo un’istruttoria (scrive il Corriere di Tornino) e visitando gli uffici dell’azienda di Fossano. E ora il Natale con preparato rosa per spolvero, 750 grammi a circa 9-10 euro a confezione, che avrebbe dovuto dare una mano ai bambini malati di tumore, rischia di costare salatissimo alla società dolciaria piemontese. Secondo l’Autorità Garante per la concorrenza e il mercato, sia nei comunicati stampa sia sulle confezioni del pandoro, il modo in cui veniva presentata l’iniziativa «poteva indurre in errore i consumatori facendo leva sulla loro sensibilità per iniziative benefiche a sfondo sociale».
«I consumatori — ha scritto in una nota l’Autorità presieduta da Roberto Rustichelli — potevano essere indotti a credere che acquistando il pandoro “griffato” Ferragni contribuissero alla donazione per l’acquisto di un nuovo macchinario mentre la Balocco aveva disposto una donazione in cifra fissa a favore dell’ospedale parecchi mesi prima del lancio pubblicitario dell’iniziativa e dunque del tutto indipendentemente dall’andamento delle vendite del prodotto».
In pratica una forma di pubblicità ingannevole che giustificava l’alto prezzo del prodotto, quasi 5 volte rispetto a un Balocco «tradizionale», a un’iniziativa benefica già conclusa e che non avrebbe beneficiato in alcun modo del successo della limited edition Ferragni. Perciò funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi della Balocco S.p.A. Industria Dolciaria con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. E se l’istruttoria proverà che quella «è una presunta pratica commerciale scorretta in relazione all’iniziativa commerciale», Balocco rischia di pagare una multa salata e di dovere gestire l’effetto boomerang di una buona azione che si ritorce contro. Tant’è che già ieri il Codancons affilava le armi minacciando azioni legali contro l’azienda piemontese e contro Chiara Ferragni.
«Ora — ha affermato il Codacons — se l’Antitrust confermerà la pratica commerciale scorretta, avvieremo una azione legale contro la Balocco e Chiara Ferragni, chiedendo ai due soggetti di rimborsare il costo del pandoro a tutti i consumatori che hanno aderito all’iniziativa di solidarietà». L’azienda di Fossano, 500 addetti e 153 milioni di ricavi, guidata da Alessandra Balocco, al vertice dalla scomparsa del fratello Alberto lo scorso agosto, non commenta l’apertura dell’istruttoria.