COSENZA – Assolti i quattro imputati coinvolti nel processo sui lavori di “ristrutturazione e adeguamento” dell’ospedale “Mariano Santo” di Cosenza. La decisione del Tribunale di Reggio Calabria riguarda: l’imprenditore Antonio Scopelliti, del consorzio Gico Srl; il direttore dei lavori e membro del consiglio direttivo del Consorzio Telesio Sts Spa, Leone Pangallo; il responsabile della contabilità del cantiere, Eugenio Minniti; e il geometra dell’ufficio delle opere marittime per la Calabria e la Sicilia del ministero delle Infrastrutture, Paolo Abagnato.
Le accuse erano di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio e frode nelle pubbliche forniture. Secondo gli inquirenti nell’appalto da 6 milioni di euro per i lavori dell’ospedale gli importi sarebbero stati gonfiati per circa 120 mila euro. Per l’accusa, l’imprenditore Scopelliti avrebbe garantito ai pubblici ufficiali la ristrutturazione gratuita di alcune case private e gratuiti traslochi da Reggio Calabria in Sicilia coi mezzi della ditta impegnata nei lavori al “Mariano Santo” di Cosenza dove, per la pubblica accusa, «per l’esecuzione dell’appalto venivano forniti vetrocamere per infissi esterni non a norma e pannelli di polistirene estruso non conforme a quello previsto in capitolato». Ma anche, «marmi, stucchi e intonaci di qualità inferiore – si leggeva nel capo di imputazione – a quanto previsto contrattualmente, porte non a tenuta stagna, materiali per gli impianti elettrici obsoleti e guaine impermeabilizzanti non calpestabili».