Un momento della protesta a seguito dell'atto intimidatorio

CETRARO (Cs) – I consiglieri comunali di minoranza: Giuseppe Aieta (Azione), Gabriella Luciani (Forza Italia), Massimiliano Vaccaro (Italia Viva), Benedetta Saulo (Psi), Angelo Aita (Progetto sviluppo), dopo l’ennesimo atto criminale avvenuto ieri in danno della ditta Came chiedono a gran voce :«Un’azione più forte da parte dello Stato che deve intervenire attraverso una maggiore presenza sul territorio (emblematico il caso della mancata apertura della nuova caserma dei carabinieri) e con attività investigative mirate che possano individuare i responsabili degli eventi delittuosi».

«Il ritrovamento di un ordigno, fortunatamente inesploso, nei pressi dello stabilimento Came, getta un’ombra inquietante sulla nostra comunità e rappresenta solo l’ultimo degli innumerevoli eventi delittuosi che si stanno ripetendo con perfetta cadenza negli ultimi anni, creando un clima di insicurezza e preoccupazione nei cittadini e riportando la città indietro di quarant’anni».

Solo nell’ultimo anno si registrano nella cittadina tirrenica: «un ferimento con arma da fuoco, un tentato omicidio, l’incendio di un’imbarcazione nel porto turistico, colpi di pistola ai danni di attività economiche, la ripetuta manomissione delle telecamere di videosorveglianza, rapine alla banca ed alla posta».

E poi ancora: «spaccio di droga, tanti atti di delinquenza comune e di devianza giovanile, disordine generalizzato che regna nelle vie e nelle piazze cittadine, ormai in preda all’anarchia, dove la presenza delle istituzioni e degli apparati dello Stato sono praticamente inesistenti. Siamo di fronte a una città allo sbando – sottolineano le minoranze – in cui la crisi economica, la crescente povertà, e la situazione di arretramento sociale, stanno producendo una chiara inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti. Nell’esprimere la nostra solidarietà nei confronti degli imprenditori oggetto del vile gesto di intimidazione e nel respingere con fermezza e determinazione il tentativo di condizionare la vita democratica della nostra comunità attraverso azioni criminali, ribadiamo che non sia più possibile continuare a fronteggiare la problematica dell’ordine pubblico mediante l‘adozione di contromisure di carattere estemporaneo ed emergenziale, che vengono invocate solo in occasione dei fatti criminosi e terminano il giorno dopo».

Pertanto le minoranze sollecitano il sindaco Ermanno Cennamo: «affinché si faccia promotore di un’azione forte che veda coinvolte le istituzioni, le agenzie sociali, la Chiesa, le scuole, le associazioni e le forze politiche e sociali, per attivare un ragionamento approfondito che possa ricreare quel clima di “pressione sociale” sull’ordine pubblico che sia in grado, come avvenuto in passato, di far uscire la città da questo stato di rassegnazione e di desolazione che ormai la pervade. Deve prevalere l’orgoglio ed il senso di comunità dell’intera città – conclude la minoranza – per invertire una preoccupante deriva che sta portando al degrado della vita sociale ed economica».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it