AMANTEA (Cs) – Il Partito democratico va giù duro sulla programmazione estiva presentata dall’amministrazione del sindaco, Vincenzo Pellegrino. Una raccolta di eventi “usati” o partoriti da privati, associazioni, comitati che nulla hanno a che vedere con una località turistica che vuole tentare il rilancio della propria immagine incentivando turisti e villeggianti. Senza considerare la cancellazione di eventi storici molto importanti e attesi.
«Un programma estivo raccogliticcio, senza anima, privo di identità, con alcuni eventi inseriti senza l’accortezza di avvisare gli autori, altri – come viene denunciato in queste ore – oscurati perché promossi da soggetti e comitati “disobbedienti” e altri ancora “cassati” perché riconducibili ad associazioni che non rinunciano ad esprimere dissenso nei confronti di chi governa la città». Esordisce così la nota del Partito democratico cittadino “Moro Berlinguer”.
Tra i pochi a cura dell’amministrazione, incalza la coalizione di centrosinistra «figurano idee partorite da altri a cui, con un discutibile modo di fare, è stato solo cambiato il nome». Insomma, «un programma partorito dopo lunghi mesi di impegni presi e roboanti annunci (l’estate 2023 sarà quella del rilancio – dichiaravano gli amministratori lo scorso mese di settembre – con una programmazione estiva degna della nostra città) capaci di generare legittime aspettative tra i cittadini, i commercianti e gli operatori balneari. Ma la trepidante attesa si è conclusa con “la montagna che partorisce il topolino”. Dopo quasi un anno, infatti, il prodotto che abbiamo tutti sotto gli occhi si può tranquillamente definire come “un alacre lavoro di spunte dove le novità vere sono rappresentate dalle cose che mancano, che non ci sono, che sono state depennate attraverso l’editto bulgaro”».
Le aspettative per adesso «sono andate deluse, al netto della possibilità che in itinere a quelli pubblicizzati se ne potrebbero aggiungere altri “fuori sacco”. È vero che i consuntivi si faranno a settembre, ma questo programma estivo piuttosto che al rilancio della città sembra puntare alla lotta per scongiurare una retrocessione! Ci si chiede, infatti, per quali ragioni non figurano nella programmazione estiva eventi storicizzati quali: “La Guarimba Film Festival” giunta all’undicesima edizione; “U juornu di ciuouti”, promosso dal “Comitato 21 luglio”, evento tipicamente amanteano che consacra la festa più dissacratoria dell’anno; il prestigioso Raduno Bandistico organizzato dalla Banda musicale “Francesco Curcio” nel mese di settembre; “La Grotta dei Desideri” promossa da CP Produzioni; la “Notte Bianca” «evento altamente strategico, teso al rilancio della città e della sua immagine turistica» come si legge nella Delibera della giunta comunale n. 31 del 3 marzo 2016, che istituzionalizza la manifestazione affidandone l’organizzazione all’associazione “Notte Bianca Amantea”; la rassegna di poesia dialettale “Coru ca vatti” dedicata al compianto Mario Pasquino. A mancare è anche e soprattutto l’attenzione per la Cultura: non leggiamo di mostre, premi letterari, presentazioni di impatto culturale! Si continua a brancolare nel buio e a gettare fumo negli occhi, evitando con cura ogni confronto. Ma ce lo possiamo permettere? A parere nostro, così non si va da nessuna parte!».
E, ancora: «Noi immaginiamo che si debba lavorare con due chiari obiettivi. Il primo, a breve raggio, fatto di ascolto, coinvolgimento delle associazioni, persone, relazioni, confronto, rispetto, valorizzazione delle tradizioni e della cultura della nostra città. Occorre ricreare una nostra riconoscibilità, una identità che la città ha smarrito. Bisogna ritrovare quegli equilibri e proporre scelte che non possono assolutamente prescindere dagli elementi caratterizzanti il nostro territorio e legati alle nostre tradizioni. L’altro obiettivo è fatto di marketing territoriale, produzione di materiale pubblicitario, promozione e web-marketing, presenza nelle fiere del turismo, ecc. Il primo obiettivo non ha costi, si realizza con la volontà, con il cuore e con l’umiltà; il secondo costa dei soldi. Ma se non si realizza il primo, è davvero inutile pensare al secondo obiettivo».
L’amministrazione in carica «abusa di proclami e di termini come marketing territoriale e turismo identitario, ma poi finisce per importare idee e investire in eventi che hanno raggiunto il loro apice dieci o venti anni fa in nord Europa (soprattutto ricette di importazione anglosassone) che nulla hanno a che spartire con la realtà, l’identità ed i valori del nostro territorio. Questa giunta – come abbiamo già avuto modo di dire – manca di una visione complessiva e strategica del turismo e dell’accoglienza intese come esperienza di incontro tra culture, manca di una visione che rielabori il concetto di comunità come elemento vivo e funzionale, come elemento di promozione».
Infine: «Finora è assente l’ambizione e l’orgoglio di voler restituire l’essenza dei luoghi e delle persone che sono storia e tradizione identitaria e che rappresentano le nostre radici. Non è accettabile la svendita dell’anima storico-popolare e culturale della città, a cui si sta assistendo, per abbracciare gli effetti speciali di una presunta modernità che non ci appartiene e che di speciale non ha proprio nulla»
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