Home Calabria Ricordo di Losardo e confronto sull’applicazione della legge regionale antindrangheta

Ricordo di Losardo e confronto sull’applicazione della legge regionale antindrangheta

L’ora di educazione alla legalità è stata inserita solo nella programmazione dei licei di Belvedere Marittimo e nelle scuole di Fuscaldo

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CETRARO (Cs) – In occasione del nel 43° anniversario dell’assassinio del segretario generale della Procura di Paola Giannino Losardo, avvenuto il 21 giugno 1980si è tenuto mercoledì mattina alle ore 11:30 in Piazza Giovanni Losardo nel centro storico in Cetraro paese un incontro organizzato dal Comitato antindrangheta del Tirreno cosentino, di cui è presidente Massimo Converso.

Scopo dell’inziativa è stato non solo ricordare la figura di Losardo ma, soprattutto, discutere sulla concreta applicazione della legge regionale antindrangheta n.9/2018. A distanza di cinque anni dalla sua approvazione, non è stata ancora applicata dai Comuni. Ed anche della mancata introduzione dell’ora settimanale di educazione alla legalità nelle scuole della Calabria da inserire nell’anno scolastico 2023-2024 almeno nelle scuole del Tirreno cosentino.

Ad oggi, l’ora di educazione alla legalità è stata inserita solo nella programmazione dei licei di Belvedere Marittimo e nelle scuole di Fuscaldo.

Dopo l’introduzione di Leopoldo Piccolillo ex dirigente scolastico e responsabile Prc Cetraro, sono intervenuti: Monica Nardi docente all’Università di Catanzaro; Giovanni Martucci presidente del  consiglio comunale Belvedere Marittimo; Giovanni Rossi presidente del consiglio comunale di Cetraro; l’assessore Barbara FalboBenedetto Guaglianone dirigente del movimento Unità e Rinascita ed ex sindaco di Cetraro; Marco Occhiuzzi segretario Psi Cetraro; Ciro Visca presidente della Proloco. E dopo la comunicazione di Orazio Mannarino Comune di Amantea ha concluso il sindaco Ermanno Cennamo.

Il presidente del consiglio comunale di Belvedere Marittimo, Giovanni Martucci, ha evidenziato come la legge regionale 9/2018 è inefficace perché la regione non dispone di fondi. Piccolillo del Prc ha sottolineato che lo Stato ha tolto il presidio di Polizia e non è stato capace di aprire la nuova caserma dei Carabinieri.

Per tale motivo ha richiesto un consiglio comunale con la partecipazione a Cetraro del ministro Piantedosi.

Anche il sindaco Cennamo ha lamentato la sostanziale distanza dello Stato da Cetraro. La docente universitaria Nardi ha posto come centrale la storica contiguità apicale fra politica insana e ‘ndrangheta. Il dirigente di Unità e rinascita Guaglianone ha ricordato come la vigorosa presenza della Sinistra nazionale a Cetraro per alcuni anni è stata baluardo contro lo strapotere della cosca.

L’assessore Barbara Falbo, Giovanni Martucci, ed Orazio Mannarino consigliere nel Comune di Amantea, hanno accolto l’idea di riunire i presidi dei tre grossi centri tirrenici per dar vita all’ora di educazione civica alla legalità antindrangheta. Si proverà anche con l’Ic. Bruno” di Paola.

«La debolissima, scontata, risposta istituzionale all’attentato all’impresa di Cetraro – ha concluso il presidente del Comitato antindrangheta, Massimo Converso – fa emergere che quanto accaduto sia ormai ritenuto ordinario. Nessuna istituzione sovracomunale (Provincia, Regione, Consorzi) coordina la risposta antindrangheta dei Comuni». Questo «fa pensare che né la Chiesa né il Provveditorato agli Studi abbiano inviato almeno un delegato, quasi che la ‘ndrangheta costituisca soltanto un problema come gli altri”. Povero Tirreno cosentino».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it