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Discarica Scala Coeli: «No ai megaimpianti dei rifiuti, si a mini impianti ed ecodistretti non impattanti»

 Franco Aceto, Presidente di Coldiretti Calabria: «E’ una vera e propria bomba ecologica»

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SCALA COELI (Cs) – «E’ una vera e propria bomba ecologica» (https://www.calabriainchieste.it/2023/06/22/si-rompe-un-tubo-e-il-percolato-della-discarica-finisce-dritto-in-mare/).

Cosi esordisce Franco Aceto, Presidente di Coldiretti Calabria nell’affrontare la grave vicenda che sta interessando la discarica di Scala Coeli (Cs).

Adesso, dopo la bonifica totale del percolato che, si è riversato sul suolo e sottosuolo, nel fiume Nicà e nel mare, ordinata dalla regione alla ditta gestore dell’impianto, è l’occasione giusta per fare il punto sulla gestione dei rifiuti in Calabria per compiere un salto di qualità ed eventualmente decidere fino a che punto si può e si deve sostenere il principio dell’autosufficienza dei territori nello smaltimento dei rifiuti.

«Sono già visibili e riscontrabili – commenta – gli elevati costi economici, sociali ed ambientali che colpiscono il sistema integrato agricoltura – agroalimentare-turismo, e, visto che la vicenda ha ormai assunto un rilievo nazionale, anche la reputazione e la credibilità della “Calabria Straordinaria” che stiamo proponendo al grande pubblico. Non c’è bisogno in questo momento però – aggiunge Aceto – di provvedimenti tampone bensì strutturali duraturi nel tempo e che devono rappresentare una soluzione che a dire la verità sembra ancora lontana. Siamo nella stagione estiva e, ho il grande timore – afferma il presidente di Coldiretti Calabria – che vada in crisi il ciclo dei rifiuti, che potrebbe portarci malauguratamente a farlo diventare calamità naturale».

E ancora: «Sui rifiuti la posizione di Coldiretti è chiara e lo abbiamo ribadito a più riprese sia nei confronti con i candidati presidenti che in altre occasioni ufficiali. E’ ormai giunto il tempo, anzi è scaduto, per superare  la concezione dei mega-impianti adibiti al trattamento dei rifiuti, che non offrono sicurezza e hanno un impatto terrificante sul territorio. Per questo – continua – occorre indirizzarsi verso la realizzazione di una serie di mini impianti, eco-distretti, concepiti ciascuno per servire le necessità di aree comprendenti bacini con una utenza non superiore a 60-70mila abitanti».

«Questo, come più volte sostenuto da Coldiretti Calabria, – continua Aceto – significa indirizzare la pianificazione regionale (codificata nei Piani regionali di gestione dei rifiuti) che sono lo strumento con il quale ogni regione misura i propri fabbisogni e verifica di essere o meno autosufficiente nello smaltimento dei rifiuti urbani.

«Realizzazioni di questo tipo, permettono controlli efficaci e, parallelamente i microimpianti non impattanti, favoriscono fortemente la raccolta differenziata, facilitando la valorizzazione economica e i ricavi della vendita che potrebbero andare a ridurre gli oneri di raccolta posti a carico di cittadini e imprese. Anche sul piano economico – continua Aceto – gli impianti più impattanti per l’ambiente invece, hanno tariffe di accesso più elevate».

«Più volte tra l’altro – riferisce – l’autorevole “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” promosso da Coldiretti ha certificato che i megaimpianti si prestano ad azioni non conformi alle buone pratiche di salvaguardia dell’ambiente con il ricorso in diverse occasioni ad azioni illegali. Rinnoviamo quindi la nostra contrarietà a mega impianti sul territorio ed esortiamo l’amministrazione regionale, ad intensificare i controlli  e sostenere processi di economia circolare con accordi con le imprese, comuni, province e organizzazioni per impianti utili a riciclare tutte le materie prime contenute nei rifiuti. E’ un compito arduo, difficilema non impossibile!»