CATANZARO – Un lavoro enorme, ricco di tanti importanti risultati di servizio, è quello svolto dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Catanzaro nell’anno 2022 e nei primi cinque mesi del 2023, come reso noto nell’ambito del 249° Anniversario della Fondazione del Corpo.

BILANCIO OPERATIVO DEL 2022-2023

Nel corso dell’anno 2022 e nei primi 5 mesi del 2023, i Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno eseguito complessivamente 4.685 interventi operativi e 2.270 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile, in tutti gli ambiti operativi della propria missione istituzionale di seguito delineati.

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Il contrasto all’evasione fiscale si è concentrato sui fenomeni più rilevanti, rapportati alle caratteristiche economiche e produttive del territorio, che minano anche la concorrenza leale tra le imprese.

Sono stati eseguiti 283 interventi ispettivi che hanno consentito, tra l’altro, di individuare 26 evasori totali e di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per reati fiscali, 158 soggetti.

Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è pari a oltre 1,5 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano a oltre 23,8 milioni di euro.

Sempre nell’ambito del contrasto all’economia sommersa, vanno segnalati i 78 lavoratori in “nero” o irregolari scoperti dai Reparti della provincia catanzarese, parte dei quali impiegati presso lidi e stabilimenti balneari, che hanno portato a verbalizzare 36 datori di lavoro.

In alcuni casi, ai fenomeni di sommerso da lavoro si accompagnano altre situazioni gravi in danno dei dipendenti. A tal riguardo, si ricorda l’operazione svolta dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Lamezia Terme, denominata “Articolo 36”, che rientra in un progetto investigativo studiato dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme e dalla Guardia di Finanza, attraverso il quale si intende fronteggiare il pervasivo fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori.

L’attività investigativa, sviluppata durante gli ultimi 17 mesi, ha portato il Gruppo di Lamezia Terme a segnalare 6 soggetti all’Autorità Giudiziaria per il reato di “caporalato”, e ad accertare 126 vittime da sfruttamento del lavoro.

Nel settore del gioco illegale e irregolare, sono stati eseguiti 55 controlli, riscontrando 11 violazioni: 108 i soggetti verbalizzati, di cui 5 denunciati. 10 i punti clandestini di raccolta scommesse sottoposti a sequestro.

Molteplici sono state le attività operative concluse nel corso degli ultimi 17 mesi nell’ambito della lotta all’evasione fiscale.

In particolare, vale la pena di ricordare alcune operazioni eseguite dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro:

Servizi ristorazione: esecuzione al provvedimento con il quale il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro ha disposto il sequestro preventivo di circa euro 4.223.000, pari all’imposta evasa e alle ritenute non versate, nei confronti di una società catanzarese esercente l’attività di “servizi di ristorazione”, sia a livello locale che nazionale, nonché nei confronti del suo amministratore di fatto, indagato per indebita compensazione e omesso versamento di ritenute certificate. Il provvedimento cautelare giunge all’esito di una verifica fiscale svolta da funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Catanzaro e di successive attività investigative condotte da appartenenti al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria.

Operazione “BILLBOARDS”: esecuzione di ordinanza con la quale il GIP presso il Tribunale di Catanzaro ha disposto, nei confronti di un imprenditore residente in provincia di Milano, la misura cautelare degli arresti domiciliari e del divieto di esercitare attività d’impresa per un anno, analoga misura interdittiva nei confronti di altri cinque indagati, nonché il sequestro di circa 1.200 spazi pubblicitari (cartellonistica stradale), dislocati in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Sardegna, del valore di oltre 800.000 euro.

Le indagini hanno consentito di ipotizzare la sussistenza di gravi fatti di bancarotta fraudolenta per distrazione a seguito del fallimento nel 2018 di una società, dapprima con sede in Milano e, dal 2015, posta in liquidazione e trasferita presso lo studio di un professionista in provincia di Catanzaro.

Secondo l’ipotesi accusatoria, gli indagati si sarebbero resi responsabili di un preciso “disegno criminoso” finalizzato alla spoliazione del patrimonio della fallita attraverso apparenti “cessioni” di beni durante la fase liquidatoria e pre-liquidatoria (solo in parte seguite da adeguato corrispettivo), a favore di tre soggetti giuridici, strettamente collegati fra di loro, operanti nel settore commerciale della pubblicità e riconducibili ai medesimi assetti proprietari.

TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

Anche nella provincia di Catanzaro una sempre maggiore attenzione operativa viene rivolta al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica, considerata la necessità di impedire lo sperpero di risorse previdenziali e contributive da destinare al sostegno del tessuto economico produttivo del Paese nonché delle fasce più deboli della collettività.

Più in generale, le frodi scoperte dai Reparti della Guardia di Finanza di Catanzaro in danno del bilancio nazionale e comunitario ammontano a oltre 2,2 milioni di euro, di cui oltre 2 milioni milioni di euro in materia di P.A.C. (Politica Agricola Comune) e Politica Comune della Pesca e oltre 154.000 euro in materia di finanziamenti assistiti da garanzia e di contributi a fondo perduto ex art. 25 D.L. n. 34/2020.

In materia di danni erariali, sono state segnalate 48 persone per oltre 127 milioni di euro in applicazione delle innovative disposizioni del nuovo Codice di giustizia contabile, che consentono di “mettere in sicurezza” gli importi contestati a titolo di danno erariale, in modo da poterli poi incamerare direttamente in caso di condanna dei responsabili da parte della Magistratura contabile.

Nell’ambito della spesa previdenziale e sanitaria, sono stati esperiti 480 interventi di cui 460 in materia di prestazioni sociali agevolate, rilevando irregolarità per il 65% dei casi.

Complessivamente, nell’ambito del settore sanitario, sono state accertate frodi per circa 500.000 di euro, denunciati 2 soggetti (di cui 1 in stato d’arresto), accertati danni erariali (in questo specifico settore) per circa 3,7 milioni di euro.

SETTORE SANITA’

Molteplici sono state le attività operative concluse nel corso degli ultimi 17 mesi nell’ambito del settore della Sanità.

In particolare, vale la pena di ricordare alcune operazioni eseguite dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro:

Esecuzione di ordinanza con la quale il Gip del Tribunale di Catanzaro ha disposto la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblici uffici e da qualsiasi carica pubblica per la durata di un anno nei confronti di due dirigenti già in servizio presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, indagati per falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Sulla base degli elementi acquisiti, nella fase delle indagini preliminari (che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) i citati soggetti, durante l’emergenza epidemiologica, avrebbero comunicato in due circostanze alla Regione Calabria un numero non rispondente al vero di posti letto COVID-19 attivabili in 48 ore in area medica presso il campus universitario di Germaneto e presso il presidio “ex Villa Bianca” di Catanzaro; dato numerico che rimaneva invariato fino alla cessazione dell’emergenza.

L’operazione “OPERA”

Settore accertamento Danni Erariali. A seguito di un’articolata attività di polizia erariale, il Reparto segnalava alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti di Catanzaro – Sezione giurisdizionale, un meccanismo di c.d. «doppi pagamenti» perpetrato ai danni dell’ASP di Catanzaro.

In particolare, le relative indagini avevano permesso di rilevare la stipula di un contratto di cessione pro-soluto (formalizzato nel luglio del 2014) tra VILLA SANT’ANNA Spa e la società OPERA SPV Srl, avente ad oggetto il credito (di valore nominale gonfiato) scaturente da alcune fatture emesse dalla casa di cura nei confronti dell’ASP, per prestazioni rese nel tempo.

Dopo la suddetta cessione, OPERA SPV aveva eseguito un’operazione di cartolarizzazione del credito acquistato, immettendo titoli finanziari sul mercato secondario tramite un’altra società e riuscendo in tal modo a vedersi assegnate, nell’ambito di 9 procedure esecutive azionate presso terzi (avverso le quali l’ASP non aveva esperito gli opportuni rimedi malgrado avesse già remunerato la summenzionata casa di cura per le prestazioni relative al credito ceduto), ingenti somme, ammontanti a oltre 17.500.000 euro.

L’operazione ha consentito di ottenere i seguenti risultati: condanna in primo grado di n. 6 persone, per un danno erariale pari a euro 20.851.599,23 (cifra comprensiva di interessi legali e rivalutazione monetaria) e successivo sequestro conservativo in pendenza dei termini per l’impugnazione, per un importo pari a euro 20.851.599,23.

PROCURA EUROPEA (EPPO)

– Attività eseguita dal Gruppo di Catanzaro. Indagine della Procura Europea di Palermo per una truffa di oltre 700.000 euro ai danni dell’Unione Europea, dello Stato e della Regione Calabria. Sequestrati beni e conti correnti nei confronti di 7 indagati. Esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, su richiesta dell’European Public Prosecutor’s Office (EPPO) di Palermo, di beni del valore complessivo di 713.377,61 euro.

Il Provvedimento cautelare giunge al termine di accurate indagini condotte dai militari del Gruppo di Catanzaro nell’ambito dell’operazione denominata “Easy Land”, iniziata nel 2022 nei confronti di sette cittadini italiani e delle aziende agricole a loro riferibili – operanti sul territorio del capoluogo calabrese e tutte beneficiarie di aiuti comunitari P.A.C. (Politica Agricola Comune) e più in particolare in ragione del piano di sviluppo rurale Calabria (PSR) relativo alle annualità dal 2014 al 2020.

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA

La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico-finanziaria, a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenziale.

Nel corso degli ultimi 17 mesi, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 2.164 soggetti – tra cui 76 soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc. – ammonta ad oltre 1,1 miliardo di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di oltre 889 milioni di euro e di circa 700 mila di euro.

In tale ambito, meritano di essere ricordate alcune rilevanti attività eseguite dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro:

L’operazione “MARE MAGNUM”

Settore: Misure di prevenzione (D. Lgs. n. 159/2011). Esecuzione di un decreto di sequestro finalizzato all’applicazione della confisca prevista dal Codice Antimafia di beni del valore di oltre 800 milioni di euro, riconducibile a tre fratelli, imprenditori lametini nel settore della grande distribuzione alimentare e proprietari di uno dei centri commerciali più grandi della Calabria.

Si tratta di un provvedimento di natura cautelare, adottato ex art. 20 D.lgs. n.159/2011, dal Tribunale di Catanzaro nell’ambito del procedimento di prevenzione avviato con la proposta di applicazione della misura di prevenzione personale e di quella patrimoniale della confisca, sulla base delle complesse indagini di natura economico-patrimoniale svolte, anche con l’ausilio di sofisticati software, a opera degli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, volte a verificare la provenienza dell’ingente patrimonio, riferibile ai destinatari del provvedimento e la sproporzione rispetto ai redditi dichiarati e all’attività lavorativa.

L’operazione “RESET”

Settore: Criminalità Organizzata. Nell’ambito di un ampio contesto investigativo coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, volto a disarticolare i gruppi mafiosi operanti nella città di Cosenza e nel suo hinterland, dediti ad estorsioni, usura, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, traffico di sostanze stupefacenti, truffe e gestione illecita dei giochi e delle scommesse, il G.I.C.O., unitamente allo S.C.I.C.O. di Roma, ha svolto accertamenti patrimoniali nei confronti di n. 254 indagati, col conseguente approfondimento, sotto il profilo economico e finanziario, di n. 1.289 posizioni tra persone fisiche (n. 851) e persone giuridiche (n. 438).

In virtù della natura eterogenea delle condotte delittuose attribuite agli indagati, ai fini dell’aggressione patrimoniale, la misura cautelare reale è stata richiesta ai fini dell’applicazione della confisca prevista da distinti istituti giuridici.

L’operazione ha consentito di ottenere i seguenti risultati: esecuzione di n. 1 decreto di sequestro preventivo emesso dal PM in caso di urgenza, che ha colpito: n. 78 fabbricati, n. 44 terreni, n. 57 quote societarie relative a n. 54 soggetti giuridici, n. 39 complessi aziendali, n. 20 ditte individuali, n. 1 aeromobile, n. 70 autoveicoli, n. 2 imbarcazioni (di cui 1 yacht), n. 7 motoveicoli, n. 7 associazioni e n. 125 rapporti bancari, per un valore complessivo di oltre 74 milioni di euro.

BILANCIO OPERATIVO “REDDITO DI CITTADINANZA” Anno 2022-2023

I finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro, nell’ambito delle attività finalizzate al controllo della spesa pubblica nazionale, in sinergia e collaborazione con l’INPS, hanno individuato e segnalato finora all’Autorità Giudiziaria 192 soggetti per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza, hanno passato al setaccio la posizione di 336 famiglie, selezionate sulla base di molteplici indici di rischio e accertato l’indebita percezione del beneficio per circa 2 milioni di euro.

CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI

Nel corso dell’ultimo anno e mezzo la Guardia di Finanza di Catanzaro ha proceduto al sequestro, nella provincia di Catanzaro, di oltre 127 kg di sostanze stupefacenti di cui oltre 60 kg di cocaina e di altre droghe, oltre 67 kg di hashish e marijuana, nonché di 650 piante di cannabis. 65 i soggetti denunciati e 52 gli arrestati.

Inoltre, su input del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro sono stati sequestrati, in ambito nazionale, ulteriori 925 kg di sostanze stupefacenti (di cui oltre 883 kg di cocaina e oltre 42 kg di marijuana e hashish).

In tale ambito, meritano di essere ricordate le seguenti importanti:

L’operazione “SVEVIA”

Il Gruppo Lamezia Terme, a seguito di indagini originate da un servizio svolto d’iniziativa, svolte dapprima alle direttive della Procura della Repubblica di Lamezia Terme e, successivamente della D.D.A. di Catanzaro, ha deferito a quest’ultima A.G. n. 65 soggetti partecipi a un’organizzazione di spacciatori di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana, operanti tra Roma e Lamezia Terme. Nel corso delle indagini sono stati effettuati arresti di alcuni degli indagati, sorpresi in flagranza di reato, e sequestrate armi e stupefacenti.

I vertici di tale organizzazione sono affiliati a consorterie dell ‘ndrangheta e, per quanto riguarda il gruppo operante nella capitale, si tratta di personaggi contigui al noto clan dei “Casamonica”. Nel corso delle attività investigative è anche emerso che alcuni degli indagati hanno avuto disponibilità di armi ad alto potenziale come un “bazooka”.

L’operazione ha consentito di ottenere i seguenti risultati: esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari emesse dal Tribunale –Sezione GIP/GUP- di Catanzaro, su conforme richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia alla sede, nei confronti di 49 persone, delle quali 40 sono finite in carcere, 6 ai domiciliari e 3 sottoposte all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’operazione “GENTLEMEN 2”

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro ha dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari emesse dal GIP, presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 25 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine al delitto di associazione finalizzata al traffico di sostanza stupefacente e reati in materia di armi, a vario titolo loro rispettivamente contestati.

Contemporaneamente è stata data esecuzione al sequestro preventivo, emesso dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, di beni per un valore complessivo di 3,8 milioni di euro.

TUTELA DEL CORRETTO IMPIEGO DELLE RISORSE FINANZIARIE DEL PNRR

Sono stati siglati già quattro protocolli d’intesa tra i Comuni di Chiaravalle Centrale, Davoli, Montepaone e Soverato e le Fiamme Gialle, volti a rafforzare la tutela della legalità nell’ambito dell’azione amministrativa connessa all’impiego delle risorse pubbliche messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Nelle prossime settimane è prevista la stipula di ulteriori protocolli con altri Comuni del catanzarese che hanno manifestato specifico interesse.

Gli accordi costituiscono un concreto esempio di collaborazione interistituzionale e hanno lo scopo di prevedere modalità condivise di coordinamento e cooperazione nell’attività di prevenzione e contrasto dell’illecita captazione delle risorse pubbliche derivanti dal PNRR, che vede la Guardia di Finanza come uno dei principali attori in ambito nazionale per tale delicata missione.

Al centro della collaborazione si pone l’instaurazione di uno stabile canale di comunicazione – attraverso l’individuazione di specifiche figure di riferimento – mediante il quale i Comuni veicoleranno al Comando Provinciale della Guardia di Finanza dati e informazioni utili al perseguimento delle finalità collaborative, con particolare riguardo agli interventi, ai realizzatori o agli esecutori relativi alle misure in questione, al fine di consentire al Corpo lo sviluppo di autonome attività di analisi e di controllo.