COSENZA – Il segretario generale della Camera del lavoro di Cosenza, Massimiliano Ianni si schiera al fianco dell’associazione Donne e diritti di San Giovanni in Fiore. Pare, infatti, che l’attività del gruppo possa essere minata da qualcuno al quale tanto attivismo stia dando fastidio.

«Come Camera del Lavoro di Cosenza – si legge in una nota – siamo fortemente preoccupati dalla nota “allarmata” diramata dalla “Associazione Donne e Diritti” di San Giovanni in Fiore, dove, nel dare notizia di un prossimo sopralluogo da parte dei funzionari dell’Amministrazione provinciale di Cosenza nei locali dell’ex Ipsia che da più anni vengono utilizzati come sede dell’ Associazione, traspare la paura che questa “iniziativa apparentemente burocratica e routinaria dell’Ente Provincia” possa nascondere qualche altro scopo non certamente tranquillizzante per l’Associazione e mettere a rischio il prosieguo delle attività  di difesa dei diritti delle donne e di conduzione di battaglie civili e sanitarie nel territorio silano».

Come Camera del Lavoro Cgil di Cosenza «riteniamo che la nascita e le attività svolte nel tempo dalla “Associazione Donne e Diritti” hanno contribuito a far prendere coscienza ai cittadini, ma soprattutto alle donne, dei loro diritti, soprattutto quello alla Sanità. Si deve alle tante battaglie civili e alle manifestazioni pubbliche portate avanti dalle associate, infatti, se c’è stata nel territorio silano l’attivazione di alcuni servizi gratuiti come la mammografia e la colonscopia, così come è da attribuire alle loro battaglie la nascita del consultorio, del servizio di medicina scolastica, del centro antiviolenza e la nascita dei laboratori sociali. Non vorremmo che il “protagonismo” dell’Associazione, ma soprattutto l’attivazione di questi servizi, che ha prodotto l’affrancamento da un certo “potere” da parte delle donne e di coloro che hanno bisogno, inizi a dare fastidio a qualcuno e questo qualcuno cerchi un modo “elegante” per “tarpare” le ali a chi ha dato fiducia e aiuto a chi ne aveva bisogno».

Infine: «Come Camera del Lavoro siamo stati, siamo e lo saremo anche in futuro a fianco della “Associazione Donne e Diritti” e, con tutte le nostre forze, ci batteremo per il prosieguo delle sue “nobili attività” tese alla difesa e alla tutela dei diritti, soprattutto dei senza voce».

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