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Il mare è una cloaca e Occhiuto pensa al Capodanno della Rai in Calabria

Il tempo di elargire “pane e circo” al popolo verrà: il tempo di trasmettere una Calabria col “vestito della festa” non è questo...

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La famigerata chiazza marrone del mare calabrese

REDAZIONE – Il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, da buon forzista di matrice berlusconiana, punta sul marketing per mantenere il consenso e cercare, al contempo, di risollevare le sorti della nostra martoriata Regione.

Abile utilizzatore di social media e specialista della disintermediazione, lo vediamo apparire spesso sul web attraverso video annunci su iniziative e provvedimenti.

In un recentissimo video-intervento postato su facebook (https://www.facebook.com/100067681881238/videos/939602023936063/), ha reso noto un risultato positivo ottenuto nell’ambito della strategia messa in atto per migliorare l’immagine della nostra terra: «Il Capodanno che verrà si farà in Calabria»; la Rai trasmetterà la festa dalla nostra regione, portando tanti artisti famosi ad esibirsi qui da noi.

Ma non è tutto. Annuncia pure che la «Rai avrà un po’ di Calabria al suo interno», avendo ottenuto due importanti risultati: anche il capodanno del 2024 sarà trasmesso dalla Calabria, mentre la televisione di Stato promuoverà l’immagine della nostra regione in cento spazi televisivi.

Nessun costo a carico dei bilanci regionali e, quindi, dei calabresi.

Occhiuto è stato chiaro: «Si tratta di utilizzo di risorse che l’Europa e il Governo nazionale danno per promuovere l’immagine delle regioni e che vanno spese per queste cose, altrimenti vanno perse».

In questa circostanza, dunque, la Calabria non spenderà nulla, contrariamente a quanto era accaduto nel 2022 attraverso l’iniziativa della pista di pattinaggio messa in piedi a Milano, sempre a opera di un governo regionale di centrodestra e a spese dei calabresi, al prezzo di 2,6 milioni di euro. 

Complimenti al presidente Roberto Occhiuto per questo risultato. E’ indubbiamente una bella notizia e, pubblicamente, rivolgiamo il nostro ringraziamento al governatore, complimentandoci con lui per le promesse incassate dalla Rai.

Tuttavia, la politica regionale non deve commettere ancora una volta l’errore di “riempire gli occhi” ai calabresi con operazioni in stile “panem et circenses”, né può esultare con enfasi per essere riuscita ad ottenere un “vestito nuovo” da indossare nel giorno della festa.

Occhiuto sa bene che i problemi seri e urgenti della Calabria non sono questi. Sono altri. E sono enormi. E da professionista preparato e politico navigato sa pure che cercare di dare una immagine distorta della realtà in cui viviamo a chi, potenzialmente, potrebbe diventare un nuovo ospite che verrà da queste parti per trascorrere una vacanza, non è corretto e comunque rischia di trasformarsi in un boomerang.

V’è da dire, poi, che non condividiamo l’agire di chi, contestando il sacrosanto diritto di cronaca e di critica, demonizza giornalisti, organi d’informazione e cittadini per la diffusione pubblica di foto e video del mare sporco.

Non è giusto danneggiare l’immagine della propria terra – è stato detto fino alla noia – pubblicando immagini negative”. Ma ancora oggi, dopo decenni, il mare è sporco, spesso inquinato, e la Calabria cerca di indossare il “vestito nuovo”, continuando a nascondere la polvere sotto il tappeto, fornendo una immagine distorta di sé.

Il mare era e resta una cloaca in varie zone della Calabria, e chi scende dal nord per trascorrere una settimana di relax, queste cose le nota.

E si arrabbia pure se il fenomeno viene scoperto a vacanza organizzata e soldi spesi. Quindi, com’è facile ipotizzare, quel turista non tornerà più in Calabria e farà una cattiva pubblicità della nostra terra nei luoghi dove vive.  

In Calabria, poi, com’è noto, i disservizi gravi nel settore sanitario sono all’ordine del giorno; spesso la gente muore perché l’ambulanza non arriva o arriva tardi o arriva senza medico.

Vogliamo negarlo? Vogliamo evitare di scrivere queste cose perché, come avviene per il mare sporco, poi la gente ha paura di villeggiare in questa terra perché potrebbe sentirsi male e non ricevere le cure salvavita adeguate?

O vogliamo affrontare di petto fenomeni che da decenni danneggiano i calabresi, affossano le casse dell’Ente regionale, distruggendo l’immagine di questa regione?

Vogliamo parlare anche dei continui disservizi idrici, soprattutto d’estate?

Della sporcizia e dell’incuria che caratterizza i territori della Calabria, dove molti sindaci non garantiscono la pulizia dei corsi d’acqua e delle aree di proprietà, delle strade, dei centri urbani? Dove molti cittadini creano grandi e piccole discariche di rifiuti?

O magari vogliamo parlare delle soste selvagge, delle multe rifilate solo alle auto dei turisti o della mentalità di quei ristoratori e albergatori (pochi per fortuna) che appena vedono un turista applicano prezzi esorbitanti?

La Calabria è questa e anche altro. Ma soprattutto è questa. Non facciamo finta di nulla. Poi, indubbiamente, è anche una bella terra abitata da tantissime persone perbene, laboriose e oneste.

La Calabria che fa male a se stessa è quella che tutti conosciamo bene ma che facciamo finta di non vedere.

Ecco, noi vorremo che Occhiuto pensasse a risolvere i problemi gravi della Calabria. Perché il tempo di elargire “pane e circo” al popolo verrà; il tempo di trasmettere una Calabria col “vestito della festa” non è questo, perché oggi la Calabria è una regione martoriata; martoriata in primis dalla politica, che necessita di essere risollevata concretamente, mettendo da parte quella clientela, quella corruzione e quella malapolitica che l’hanno ridotta in questo stato.