Contro la decisione di non costituire la prima classe dell’Ipsia di Longobucco si sono mobilitate alcune mamme di studenti che questa mattina hanno protestato davanti alla sede del Provveditorato provinciale di Cosenza. Pieno sostegno all’iniziativa da parte della Cisl di Longobucco. Al sit-in di protesta c’era anche sindaco di Longobucco Giovanni Pirillo
, che così ha commentato: “È una scelta scellerata – ha detto il sindaco – perché significa non dare la possibilità a dodici ragazzi, tra cui due disabili, di frequentare la scuola ma di essere costretti a trasferirsi a Rossano o a Cosenza. Questo significa svegliarsi alle 5 del mattino per essere in classe alle 8. I genitori mi hanno comunicato che se la classe non sarà costituita se ne andranno, cioè 12 famiglie lasceranno il paese. Al danno si aggiunge la beffa”.
Le mamme chiedono che sia garantito il diritto allo studio ai propri figli e “l’intervento di tutte le istituzioni per evitare questa situazione”. “Mentre eravamo qui – ha poi aggiunto il sindaco Pirillo – in attesa di avere risposte qualcuno dall’interno ci ha lanciato addosso un uovo. Come si può pensare un gesto simile, un atto grave contro delle mamme che si battono per tutelare il futuro dei loro figli, ragazzini di 14 anni”.
Il sindaco ha detto, inoltre, che: “Sono state inviate più richieste di confronto ma dal Provveditorato nessuna risposta, forse un incontro giovedì prossimo – ha concluso il primo cittadino – ma non saremo più dieci persone, verrà tutto il paese a protestare“.
Anche la Cisl di Longobucco esprime piena solidarietà alle mamme degli studenti dell’istituto professionale, al sindaco Giovanni Pirillo e alla delegazione comunale, per l’iniziativa ma anche “per il gravissimo gesto cui sono stati fatti oggetto determinato dal lancio di un uovo ai loro danni proveniente, sembra, dall’edificio del Provveditorato dove si erano recati per richiedere la costituzione della prima classe dell’Istituto in virtù del raggiungimento dei numeri degli studenti iscritti”.
“Un gesto inqualificabile e vergognoso degno di chi anonimamente lo ha compiuto – sottolinea la Cisl di Longobucco – Questo episodio non deve farci deflettere dal continuare la nostra battaglia che è di tutta la comunità. Restiamo in attesa, fiduciosi, del nuovo incontro con la dirigente provinciale fissato per il prossimo giovedì. In caso di non ottenimento delle nostre legittime richieste crediamo sia giunto il momento di recarci tutti insieme a Cosenza come popolazione per far sentire forte la nostra voce”.