COSENZA – Giovedì 6 luglio il Si Cobas Calabria terrà una manifestazione con corteo nella città di Cosenza, in via San Martino sede dell’Azienda ospedaliera di Cosenza intorno, alle 10:00, per incontrare i vertici aziendali dell’Annunziata e discutere sulle problematiche di personale che assillano il nosocomio cittadino.
Dopo questi colloqui si terrà un corteo composto da dirigenti sindacali e lavoratori verso gli uffici amministrativi dell’Asp Cosenza, in via degli Alimena, attraversando le strade cittadine.
«Inviteremo la popolazione ad unirsi a noi e rivendicheremo una sanità pubblica libera da giochi di potere e clientelismo», fanno sapere i coordinatori Si Cobas Roberto Laudini e Simone Scandale.
«Chiederemo a gran voce le assunzioni di personale e soprattutto di operatori socio-sanitari della graduatoria Oss di AO Cosenza; assunzioni a tempo indeterminato che mancano all’Asp Cosenza, perché dopo le recenti stabilizzazioni di personale a tempo determinato, grazie alla legge nazionale che consente di ottenere il contratto a tempo indeterminato dopo 18 mesi di lavoro, restano dei posti da fabbisogno 2022 che devono essere reclutati a tempo indeterminato dalla graduatoria di AO Cosenza», spiegano Laudini e Scandale.
«Nell’ultimo incontro all’Asp Cosenza con il commissario straordinario Graziano e con l’onnipresente Magnelli – ricordano – avevamo chiesto le delibere di assunzione dei 50 Oss appena stabilizzati che “causalmente” non si trovano sull’albo pretorio dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza.
Di queste anomalie abbiamo già informato il Dipartimento tutela della salute e anche loro hanno ribadito la stranezza di questa vicenda. Purtroppo in Asp Cosenza c’è un muro di gomma duro da abbattere ma noi con la nostra lotta vogliamo scalare questo muro e fare sentire la voce dei lavoratori e speriamo che il sopralluogo ispettivo dei Nas voluto dal Si Cobas possa finalmente dimostrare la carenza cronica di personale sanitario e le ultime vicende di cronaca sanitaria stanno confermando le problematiche che noi denunciamo da tempo».
«Chiudono i reparti, personale che si mette in malattia perché stressato da turni assurdi, ospedali abbandonati al loro destino e quelli nuovi tanto promessi ancora sono solo dei sogni elettorali».
«Bene il disegno di legge che allunga la vita alle graduatorie a tempo indeterminato di infermieri e Oss ma non basta a sistemare tutte le problematiche che la sanità pubblica sta attraversando da 13 anni, ovvero da quando è iniziato il periodo di commissariamento».
«Le ultime indagini della magistratura collegano la politica alla sanità pubblica che serve come mangiatoia e scambio di voti, e se leggiamo “la pubblica amministrazione è completamente asservita alla ‘ndrangheta”, questa frase fa capire davvero lo scempio della nostra sanità pubblica e noi lotteremo con tutte le nostre forze affinché sia rivendicato il diritto a una sanità pubblica calabrese libera», concludono.