CATANZARO – La corte di Appello di Catanzaro, in funzione di giudice dell’esecuzione, ha rideterminato la pena nei confronti di Umberto Pietrolungo, nipote di Lido Scornaienchi alias “Cunfietto” braccio destro del boss Francesco Muto di Cetraro.
In appello a Pietrolungo è stato riconosciuto il vincolo della continuazione tra la sentenza emessa nel processo “Overloading” per traffico internazionale di droga ad opera del cartello dei clan di ‘ndrangheta Muto, Chirillo e San Luca e quella relativa al processo “Plinius 2”, prosecuzione di Plinius 1 del 2013, per infiltrazioni mafiose nell’allora amministrazione comunale di Scalea.
Nel primo processo Pietrolungo è stato condannato alla pena di 8 anni di reclusione per partecipazione al clan Muto e porto illegale di armi, nel secondo è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione per estorsione aggravata dalla finalità mafiosa.
Ieri la Corte d’Appello nella rideterminazione della pena ha deciso una riduzione di anni 2 e mesi 10 di reclusione. Soddisfatti i legali difensori dell’imputato rappresentata dagli avvocati Marco Bianco e Giuseppe Bruno, entrambi del foro di Paola. Dopo questa nuova sentenza dei giudici d’Appello, Pietrolungo, dopo gli anni già trascorsi in carcere dovrà scontare soltanto un altro anno di reclusione.
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