ROMA – «I primi dati presentati dal Ministero delle Infrastrutture sul riordino delle concessioni balneari ci danno ragione. Su un totale di 460 milioni di metri quadrati censiti dal Demanio, solo circa ottanta di questi sarebbero occupati da stabilimenti, attività commerciali, attività ricettive, porti turistici».
È quanto afferma il senatore di Fratelli d’Italia, componente della commissione Giustizia, Ernesto Rapani, da sempre sensibile al tema.
«Il governo Meloni è stato il primo ad intervenire in materia di balneari e bene ha fatto ad adempiere ad una sentenza della Corte di giustizia europea. Anche in questa ottica – specifica il parlamentare – avevamo prorogato al 31 dicembre 2024 le autorizzazioni demaniali, con un emendamento al decreto Milleproroghe, proprio con l’obiettivo di giungere alla mappatura delle coste per poi metterci in regola con la direttiva Bolkestein.
Quei primi dati presentati al tavolo tecnico dal ministero rappresentano un ottimo punto di partenza dal quale intervenire anche in Calabria per tutelare le circa 2000 imprese e i 20mila lavoratori impiegati nel settore, considerando che la percentuale di demanio marittimo occupato nella nostra Regione è del 30%».
«Di certo – conclude il senatore Rapani – quella proroga non solo ci ha dato ragione, ma ci agevola nell’evidenziare come il demanio marittimo debba rappresentare una risorsa per il nostro Paese e quindi anche per la Calabria, e non un problema. Questo è il primo passo compiuto nella direzione giusta: la risoluzione di tutti gli interrogativi che gravano sul comparto».