Un momento della festa

AMANTEA (Cs) – Una lezione di vita giunge da Pietro Bonavita, che grazie anche al supporto di due suoi amici – Victor Bonanno e Aniello Amato –  e al supporto di diversi amanteani  è riusciti a organizzare la festa di San Pietro e Paolo. Una tradizione che, come tante altre, era stata brutalmente bloccata dalla Pandemia da Covid 19.

«Una sera stavo discutendo con questi due amici over 50 – ha riferito Bonavita – e ci è venuto in mente di riproporre la festa». Un’idea improvvisa che è stata concretizzata in poco tempo e che ha riscosso notevole successo. L’evento si è tenuto domenica sera, in via Monte Rosa, alle spalle dell’Hotel Mediterraneo.

«Grazie al contributo economico di tanti amici, e alle massaie della zona che si sono prodigate per la preparazione di piatti tipici della tradizione amanteana – ha evidenziato ancora Bonavita – abbiamo installato l’illuminazione, le bandierine, l’impianto per la musica e, alla fine, siamo riusciti a fare anche i fuochi d’artificio».

Un buffet ricco che ha preso ulteriormente vita «grazie anche alla pasta e mollica (si dice sia nata ad Amantea nel  1571) cucinata da Pino Dolce». Una festa ben riuscita che merita i ringraziamenti degli organizzatori «a quanti hanno permesso che l’idea si concretizzasse», e in particolar modo «a chi a contribuito economicamente e fattivamente; all’amministrazione comunale nella persona del suo sindaco, Vincenzo Pellegrino, e degli assessori Salvatore Campanella, Marco Gerolamo Osso e Marco Vetere che mi hanno concesso le autorizzazioni esortandomi ad andare avanti».

Infine, un appello di Bonavita ai giovani: «Il Comune di Amantea versa in uno stato pietoso con milioni di debiti, ma non per questo dobbiamo abbandonarci all’oblio. Dobbiamo essere noi a organizzare Comitati di quartiere e di frazione in modo tale da poter accogliere turisti e villeggianti. A me interessa che la gente venga a visitare la mia città. Sarebbe bello se nei mesi di luglio e agosto, così come avviene in tante città italiane, anche noi riuscissimo ad organizzare delle sagre. Con la festa di San Pietro e Paolo abbiamo dimostrato che a volte basta solo un po’ di buona volontà».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it