Home Calabria Ospedali tirrenici, D’Angelo va all’attacco: «Occhiuto scatena guerra tra poveri»

Ospedali tirrenici, D’Angelo va all’attacco: «Occhiuto scatena guerra tra poveri»

Il consigliere consortile accusa l'amministrazione Politano, la consigliera regionale paolana e i sindaci del medio e basso tirreno cosentino: «Intascate grosse indennità. Difendete i territori»

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PAOLA (Cs) – «Il presidente Roberto Occhiuto deve smetterla di scatenare questa guerra tra poveri sulla sanità, privilegiando un territorio che gli sta più a cuore anziché un altro; un politico a lui più vicino, anziché un altro. Sono in gioco la salute pubblica e la vita della gente, la politica si metta da parte e si dia la parola ai tecnici, quelli realmente liberi».

E’ il monito di Antonio D’Angelo, consigliere del Consorzio di Bonifica ex Valle Lao di Scalea ed ex assessore comunitario.

D’Angelo, in particolare, in una nota stampa accende i riflettori sugli aspetti tecnici della vicenda, gli stessi che convinsero l’allora commissario Massimo Scura e il suo entourage a trasferire la chirurgia a Paola, ospedale individuato quale Dea di Primo Livello.

Il riferimento è, tra l’altro, alla vicinanza dell’ospedale di Paola all’Hub di Cosenza, l’assenza totale, da Paola a Campora San Giovanni, di presidi di emergenza urgenza, tutti concentrati nell’alto tirreno, dove ora Occhiuto ha spostato tutto, scoprendo un vastissimo territorio.

«Per accontentare alcuni – attacca il consigliere dell’Ente consortile nel suo comunicato stampa – il presidente Occhiuto non può giocare sulle spalle della povera gente. Mi chiedo cosa accadrà quanto un politraumatizzato grave di Belmonte Calabro avrà bisogno di un intervento chirurgico urgente. Attraverserà Paola e percorrerà un’altra ora di viaggio per andare a Cetraro? Ma davvero stiamo dicendo? Converrebbe andare a Lamezia Terme. La politica deve restare fuori dalla sanità perché sta creando uno sfascio totale».

«Non dimentichiamoci che Ginecologia e punto nascita sono stati tolti a Paola dove erano fortemente produttivi e spostati a Cetraro per fare cosa gradita ai politici d’area, provocando un flop totale: le nascite sono crollate perché la gente è scappata a Cosenza e a Lamezia o in Basilicata. Accadrà la stessa cosa con la chirurgia. Le scelte sulla sanità devono essere tecniche, non politiche. Occhiuto sta devastando un territorio. Non funziona nulla in Calabria: il mare è una fogna e tutti i servizi sono nel caos, e ora distrugge anche la sanità? No, non glielo dobbiamo consentire», attacca D’Angelo.

«Non abbiamo medici, non abbiamo infermieri, siamo senza operatori socio sanitari, tutti gli ospedali sono carenti di ambulanze e strumentazioni. La gente chiama disperata il 118 e, quando arriva (spesso i mezzi di soccorso sono impegnati altrove), arrivano ambulanze senza medici perché vi è una grave carenza di camici bianchi. E lui anziché assumere e risolvere questi atavici problemi che fa? Aumenta le tensioni e crea altri disagi, incancrenendo situazioni già difficili. Occhiuto deve cambiare mestiere, la politica non fa per lui», attacca ancora l’ex assessore comunitario.

«Grave è, peraltro, il silenzio della consigliera regionale eletta sul Tirreno cosentino. Ma cosa crede di dover fare? Presenziare presentazioni di libri e tagli di nastro? Deve dare risposte ai territori, soprattutto in riferimento alla devastazione della sua terra».

«Il sindaco pare essersi svegliato, ma lei non ha mai speso una parola, è gravissimo. Incassano grosse indennità pubbliche e non onorano la fiducia data loro dalla gente».

«Mi chiedo, poi, come sia possibile che l’amministrazione comunale di Paola sia rappresentata da Fratelli d’Italia che è il partito di maggioranza relativa in Italia e alla Regione, ma loro si sono fatti abbindolare da Occhiuto e dagli onorevoli che hanno sostenuto e che li rappresentano. Un caso politico mai registrato prima in questa Nazionale. Un primato tutto paolano».

«E i sindaci del basso Tirreno? Non ho sentito nessuno protestare. Vergogna. Avete paura di guastare i rapporti con Occhiuto e con i potenti: non volete bene alla gente e ai territori, pensate tutti a voi stessi».

Poi conclude: «Auspico che la gente si svegli e si attivi contro questi politici, perché solo quando verrà il momento di avere bisogno della sanità, si renderanno conto che è questo è anche affar loro. Eccome».