CORIGLIANO-ROSSANO (Cs) – La consigliere comunale e assessore provinciale Adele Olivo ha definito «fuori da ogni logica la totale cancellazione, ad esempio, delle tante e belle piazze monumentali del Centro Storico di Rossano da un calendario costruito evidentemente sulla base di esigenze particolari e comunque diverse da quelle di quella che potrebbe e dovrebbe essere una promozione strategica della Città, tutto l’anno e non solo con la concentrazione di spesa pubblica in pochi giorni tra luglio ed agosto». Un calendario estivo, dunque, bocciato sonoramente la consigliera provinciale la quale ha, altresì evidenziato come «da una parte, ripetendo ormai per quattro anni lo stesso errore, gli amministratori comunali si confermano definitivamente inadatti a comprendere come e quanto sia strategico investire risorse economiche importanti per progettare in maniera del tutto diversa da come si fatto fino ad oggi, magari ispirandosi ad altre esperienze di successo, una promozione efficace della destinazione turistica di Corigliano-Rossano fuori dal perimetro comunale e regionale».
Dall’altra, «pur sprecando ancora una volta centinaia e centinaia di migliaia di euro per soli eventi di intrattenimento sociale di poche ore per residenti e vacanzieri già presenti in città e in due o tre settimane all’anno, invece di privilegiare ciò che la Città ha di più forte, distintivo ed attrattivo, come i due centri storici, proprio questi ultimi vengono cancellati, in base alla dottrina turistica Stasi, da ogni proposta e programmazione degna di questo nome. È una vergogna senza fine».
Perché, «una cosa ed una funzione sono ed hanno comunque le piazze e gli eventi pensati all’aperto e quindi fruibili potenzialmente da tutti, soprattutto dalle famiglie e dai bambini; tutt’altra cosa sono gli eventi il cui svolgimento è riservato necessariamente a poche persone, perché organizzati al chiuso di palazzi o sale di qualsiasi tipo ed ovunque esse siano ubicate, così come risultano essere quei pochi previsti, a fronte dello show business distribuito chirurgicamente altrove».
Senza contare che «ancora una volta non si è tenuta in alcuna considerazione l’attesa della sempre più debole e superstite rete commerciale del Centro Storico rispetto ad un minimo di programmazione di eventi che seppur di mero intrattenimento socio-culturale estivo erano e sarebbero in grado di restituire vitalità e numeri ad un salotto che, mentre dovrebbe essere trattato ed usato come l’immagine e la location più forte di tutta la proposta cittadina, si distingue invece per sporcizia, erbacce, degrado e generale abbandono ed invivibilità. Complimenti Stasi, continua così»
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