PAOLA (Cs) – L’avvocato Sabrina Mannarino, consigliere regionale della Calabria e componente della commissione regionale Sanità, interviene sulle polemiche scoppiate a Paola e sulla costa tirrenica cosentina per la riorganizzazione della rete ospedaliera da parte della Regione Calabria.
«L’Ospedale di Paola è nella rete dell’Emodinamica e ha anche il reparto di chirurgia con il 50% dei posti letto che divide con l’Ospedale di Cetraro, previa attivazione della terapia intensiva, secondo quanto previsto dal nuovo Piano sanitario della Rete Ospedaliera».
«Accontentare la politica del territorio è operazione difficile e non credo si possa mai giungere a un risultato in cui tutti sono d’accordo. Il campanilismo regna sovrano quando sarebbe invece auspicabile una serena e proficua collaborazione nell’esclusivo interesse dei cittadini».
«Apprendo dai giornali dei malumori nelle rispettive minoranze dei Comuni di Paola e Cetraro, con richieste di urgenti convocazioni consiliari mentre il dibattito si sposta ancora sulla politica e non sul diritto alla salute di tutti gli abitanti della Costa Tirrenica.
«Nella mia qualità di consigliere regionale ho l’obbligo ed il dovere di rimanere fuori dal dibattito che sta impegnando gli amministratori locali da tempo per occuparmi invece di effettuare una analisi, spero precisa, su quanto stabilito nel nuovo piano sanitario della Rete Ospedaliera».
«Analisi dovuta anche in ragione del disorientamento dei cittadini che temono di non potersi curare adeguatamente nelle rispettive strutture ospedaliere».
«Non colgo la provocazione di chi contesta il mio mancato interessamento consapevole del fatto che non ho bisogno di pubblicizzare la mia costante attenzione sulla sanità territoriale affinché diventi un’ottima sanità da garantire per tutti i cittadini della costa Tirrenica da Tortora a Campora nonché della Provincia tutta».
Ma andiamo nei particolari, «non senza evidenziare che sul problema Ospedali del Tirreno mi sono sempre interfacciata con il Presidente della Regione, con il Direttore Generale Asp Cosenza, con il Presidente della Commissione Sanità e con la Dirigente del Distretto».
«Con tutti ho una interlocuzione costante e sono sempre vigile e attenta alle richieste ed esigenze del territorio tutto. Devo dire in tutta onestà che non trovo tra i cittadini disappunto per il nuovo piano quanto piuttosto richiesta di servizi ospedalieri, di alta specializzazione sanitaria, di strutture capaci di curare qualsiasi patologia, esigenza di rimanere a curarsi in Calabria, vicino casa senza intraprendere i noti viaggi della speranza e per la salute con dispendio di energie e risorse».
«A nessuno importa se per le cure sanitarie devono rivolgersi a Paola o a Cetraro mentre importante e fondamentale diventa per loro la bontà e la sicurezza delle cure secondo i protocolli e le linee guide adottate in tutti gli Ospedali Italiani».
«Ed andiamo al problema vero che impedisce all’Ospedale di Paola di mantenere, solo per il momento, il reparto di chirurgia e cioè la mancanza presso il nosocomio della terapia intensiva/rianimazione».
«L’Ospedale di Cetraro non diventa a dire del piano “Polo Chirurgico” rispetto a Paola, il che avrebbe significato anche la presenza del reparto di Ortopedia che viceversa rimane a Paola; Cetraro è sede di chirurgia per la presenza della rianimazione al momento assente presso l’Ospedale di Paola».
«Nel decreto si legge testualmente che “..la collocazione dell’attività chirurgica, sono da prevedersi in prima battuta, presso il plesso di Cetraro, per essere parzialmente ricollocate (fino al 50% dei posti letto) su quello di Paola, successivamente alla realizzazione e alla attivazione della terapia intensiva”.
«Sul punto, da avvocato, mi chiedo quale Magistrato della Repubblica Italiana avrebbe da obiettare e quindi stigmatizzare la decisione di una momentanea sospensione dell’attività chirurgica in assenza di terapia intensiva e rianimazione».
«Ignoro, infine, le reali motivazioni che spingono certa parte politica, oggi all’opposizione ed alla ricerca di postazione utile, ad urlare la “Spoliazione e smantellamento dell’Ospedale di Paola” così creando disorientamento e preoccupazione».
«Ed infatti, il Laboratorio di Analisi ed il Servizio Trasfusionale, essenziali per la riapertura del punto nascita, restano a Paola; il Pronto Soccorso rimane a Paola; il reparto di Oncologia rimane a Paola; il reparto di Ortopedia rimane a Paola così dicasi per Neurologia».
«E ancora l’Ospedale di Paola risulta inserito nella rete dell’Emodinamica e sono previsti punti di elettrofisiologia con previsione di attività Emodinamica, anche da aggregare alla rete SCA, previa ricollocazione strutturale o riassetto organizzativo su base dipartimentale con l’Hub o altro Spoke di riferimento. Anche qui il punto fondamentale e cruciale resta la terapia intensiva, non solo per il reparto di chirurgia ma anche in previsione della attivazione dea Emodinamica che richiede il supporto della rianimazione».
«Il passaggio ulteriore ora è la realizzazione dei punti previsti dal piano di organizzazione della rete Ospedaliera che richiede la fattiva collaborazione non solo della parte politica ma di tutti gli addetti ai lavori ognuno per quanto di sua specifica competenza».
«Solo così potremo realizzare un sistema sanitario pubblico che garantisce il diritto alla salute a tutti i cittadini calabresi».