CATANZARO – L’assessore alle Politiche sociali, Venturino interviene sulal crisi della Fondazione Betania. «Alla luce del dibattito alimentatosi negli ultimi giorni – si legge nella nota stampa – occorre evidenziare che gli impegni del Comune di Catanzaro verso Fondazione Betania sono stati fin qui sostanzialmente rispettati con la liquidazione di ben 3 milioni e 500.000 euro alle quattro strutture socio-assistenziali da essa gestite per gli esercizi 2020, 2021 e 2022. Si tratta, come è noto, delle strutture “Delfino”, “Fiordaliso”, “Edera” e “Perseo”. Di questi ben 854.000 euro sono stati liquidati dall’attuale Amministrazione comunale. Il saldo dell’esercizio 2022, pari a 284.000 euro, è stato richiesto meno di due mesi fa con l’emissione delle fatture datate 29 maggio 2023. Si evince chiaramente che i residui impegni del Comune verso Betania, che saranno in tempi brevi onorati, rappresentano solo una minima parte della cifra occorrente per fronteggiare una situazione debitoria che, da quel che si può apprendere, è certamente molto pesante, se si tiene conto che solo un milione e 700.000 euro sono di debiti erariali riferiti a cartelle e avvisi». Senza contare che «incombono ben 29 pignoramenti, che renderanno ancora più problematica la situazione. Si pensi che il Comune di Catanzaro è stato costretto a liquidare 124.788 euro per fronteggiare 12 ordinanze e ad accantonare altri 245.000 euro per ulteriori situazioni. Come si può notare, la soluzione della crisi finanziaria di Betania dipende solo in minima parte dal Comune, che comunque farà la sua parte accelerando al massimo la liquidazione delle fatture di fine maggio. Desta semmai molta preoccupazione la posizione rassegnata dell’assessore regionale alle politiche sociali che, nell’incontro lodevolmente promosso dal presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, ha potuto solo ammettere che l’Ambito Sociale di Catanzaro, in cui ricadono le strutture gestite da Betania, ha dovuto subire una decurtazione di oltre 2 milioni di euro in base ai nuovi criteri di assegnazione delle risorse. L’Asp di Catanzaro ha, peraltro, certificato che una parte degli ospiti delle strutture socio-assistenziali di Betania, in realtà riceve un’assistenza che è di tipo sanitario, pur continuando a ricadere impropriamente sui bilanci comunali».Infine: «Senza una forte risposta istituzionale, come opportunamente sollecitata dal consigliere regionale Talerico, il destino di Betania sembrerebbe segnato. Ma noi, con in testa il sindaco Fiorita, non ci rassegniamo alla perdita di un inestimabile patrimonio sociale, assistenziale e professionale come Betania, ha ragione il sindaco quando dice che non è un’azienda qualsiasi. La Regione aiuti la Fondazione a varare un piano di rientro dei debiti, assegni alla stessa compiti di natura sanitaria che alleggeriscano il plafond dell’Ambito sociale, aumenti la dotazione finanziaria del settore. Noi combatteremo questa battaglia al fianco del nostro arcivescovo Maniago, consapevoli che da questo dipende il futuro delle persone assistite, dei dipendenti delle strutture e degli stessi creditori». stefaniasapienza@calabriainchieste.it