REGGIO CALABRIA – «Siamo stati e continuiamo ad essere compagni di viaggio in questo lungo anno ricco di iniziative e di spunti culturali e di promozione territoriale. Un anno intenso che ci ha consentito di riscoprire il valore dei Bronzi di Riace, del nostro Museo, e di proporre una narrazione nuova del nostro territorio, capace di mettere a sistema le tante bellezze che esso racchiude e di connetterle con il simbolo delle due statue bronzee, un valore identitario ormai riconosciuto a livello internazionale che identifica la nostra area metropolitana e l’intera Calabria». Lo ha affermato il sindaco facente funzioni della Città Metropolitana Carmelo Versace intervenendo a margine della cerimonia di inaugurazione della mostra “I Bronzi di Riace. Cinquanta anni di storia», allestita presso la Piazza Paolo Orsi del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, curata dal Direttore Carmelo Malacrino, che ripercorre un viaggio nella storia dei due mitici guerrieri greci attraverso fotografie d’archivio, molte inedite o poco note, e video dell’epoca.
«Io credo che quello che è stato fatto abbia avuto una ricaduta importante, non solo in termini di esposizione mediatica del territorio, ma anche strettamente in termini culturali – ha aggiunto Versace – quando ci si mette insieme è sempre un valore positivo e la sinergia generata dall’anniversario del cinquantesimo dal ritrovamento dei Bronzi è certamente un fatto importante. Il direttore Malacrino è stato ed è uno dei pilastri di questa collaborazione istituzionale che ha visto protagonista il nostro territorio. Oggi la nostra comunità è tornata a parlare dei Bronzi di Riace, a riconoscerli e ad esserne orgogliosa, dopo un lungo periodo, durato diversi decenni, in cui le due statue erano sì conservate all’interno del Museo, ma senza un reale coinvolgimento del territorio”.
«D’altronde i numeri dicono tanto di questo processo – ha affermato ancora il sindaco facente funzioni – fortunatamente la matematica dà ragione al percorso che abbiamo avviato in questo anno. Gli accessi al Museo sono aumentati in maniera vertiginosa e questo significa che siamo sulla strada giusta. I risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti, a prescindere da possibili interpretazioni che chiamano in causa la politica. Certo si può fare sempre di più, ne siamo consapevoli ed è tra i nostri obiettivi, ma è evidente che il percorso intrapreso ha posto basi solide dalle quali non si torna più indietro».