PAOLA (Cs) – Una priorità dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Politano all’atto del suo insediamento è stata quella di abbattere diversi alberi di alto fusto presenti sul territorio comunale: via Miceli Picardi, via Stazione, zona Marina, rione Giacontesi, parte terminale di corso Roma e villa comunale.
A farne le spese numerosi grossi alberi di Pino – in particolare tra Marina e corso Roma – e una enorme “Cerza” presente sul viale Stazione.
Una vera e propria strage giustificata, nel caso della Marina di Paola, dal danneggiamento delle condotte idriche causato dalle radici, mentre negli altri casi dal potenziale pericolo e/o dal danneggiamento di asfalto e marciapiedi.
In alcuni casi gli alberi sono stati sostituiti da piante con diversa altezza, ma anche di diverso tipo e circonferenza, alcuni depredati dai soliti incivili; in altri casi non è avvenuta nuova piantumazione.
Una priorità per l’amministrazione Politano, quella di abbattere le piante, contrariamente alle scelte amministrative del suo predecessore, Roberto Perrotta, che ha preferito limitare la sua azione alla sistemazione e messa in sicurezza delle piante, fermandosi anche di fronte alle richieste di ambientalisti e cittadini rispetto alla pianificata opera di tagli nella zona montana.
Una scelta amministrativa, quella di Politano, che ha sollevato polemiche: «E’ più facile ed economico abbattere le piante, è più difficile e costoso intervenire con un’azione di tutela e recupero, come fanno in tutte le grandi città», ha fatto notare un esperto su Facebook.
Ma l’opera è ormai compiuta. Agli atti c’è il il via libera dell’Ufficio tecnico comunale, ma anche una nota redatta da personale del Comando di Polizia Municipale. Tuttavia, non abbiamo rintracciato alcun parere da parte di specialisti della materia: forestali e agronomi.
Sulla vicenda è intervenuto il deputato campano dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, tra i più attivi parlamentari italiani, molto presente anche a livello mediatico e in ambito social.
Borrelli chiede lumi il 22 giugno scorso a Giovanni Politano, che il 17 luglio così risponde: «… il taglio degli alberi citati nella missiva è stato effettuato a seguito di Ordinanze, emanate conseguentemente ad un accertato stato di pericolo per la sicurezza pubblica e privata, nonché per la viabilità circostante».
E ancora: «Gli apparati radicali delle piante hanno prodotto nel tempo il sollevamento del manto stradale nonché la rottura di cunette e dei cordoli perimetrali, ed anche gravi problematiche ai vari sottoservizi (fogne, acque bianche e rete idrica)».
«Tali circostanze hanno reso necessari interventi di messa in sicurezza e di ripristino e il proseguimento dei lavori per la realizzazione di opere pubbliche atte alla riqualificazione urbana. E’ stata pertanto ravvisata l’urgenza di provvedere nel merito al fine di prevenire ogni pericolo per l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana».
E infine: «Si rappresenta infine che le piante rimosse erano di epoca inferiore a 50 anni, non facevano parte di un bosco né rientravano nell’elenco degli alberi definiti monumentali ex L. n. 10 del 14/01/2023, aggiornato con Decreto Dirigenziale della Regione Calabria n. 8182 del 12/06/2023».