Con la DCA 189
(Delibera del Commissaria ad Acta per la sanità) alcuni servizi di telemedicina vengono affidati alle Farmacie, by-passando la categoria medica. Ciò al fine di diminuire le liste d’attesa. Ma per la Responsabile Regionale SMI Calabria per la medicina generale, dottoressa Emira Ciodaro, questo provvedimento è oltraggioso per l’intera categoria dei medici di medicina generale,è pericoloso per la salute dei pazienti. Ecco perché.
«A seguito della DCA 189 (Delibera del Commissaria ad Acta per la sanità) dagli inizi di luglio con cui si avvia la sperimentazione della farmacia dei servizi i medici di medicina generale e le AFT (Aggregazione Funzionale Territoriale) vengono completamente esclusi dai servizi a favore delle farmacie, che ricordiamo essere gestite da figure professionali che non possiedono i requisiti necessari, al contrario dei medici di medicina generale. Siamo davanti ad un evidente tentativo di privatizzazione della sanità», è quanto sostenuto da Emira Ciodaro, Responsabile Regionale SMI Calabria per la medicina generale.
«La DCA 189 – ha proseguito il medico paolano – prevede che per tre mesi presso le farmacie possono essere erogati i servizi di telemedicina come ad esempio gli holter cardiaci e pressori etc.; possono essere somministrati i vaccini anti SARS. La sperimentazione di questi servizi troverebbe una giustificazione nel fatto che contribuirebbe alla riduzione delle liste di attesa per alcune prestazioni sanitarie. Ma è proprio vero?» si chiede la Ciodaro, che prosegue evidenziando come «la sperimentazione dei servizi in farmacia non obbliga di usare delle piattaforme conformi, per cui non vi è certezza su quale struttura o singolo professionista sia il destinatario dell’esame effettuato. Va ribadito che l’anamnesi del paziente, cioè la storia medico-clinica di una persona è patrimonio del medico di famiglia, che ha la competenza sanitaria per la cura. I medici di famiglia, invece si troverebbero ad effettuare delle prescrizioni sui propri pazienti, affidando gli stessi alle farmacie, che pur riconoscendo loro la nostra massima stima, non possono sostituire quei ruoli che spettano esclusivamente al medico. By-passare la categoria medica, come previsto dal DCA189, è un grave atto di delegittimazione della categoria medica che, oltretutto consorziandosi in forme associative quali AFT, ha incrementato i servizi. Sembra, per questo, inconsueto che non possano essere compresi spirometrie, ECG, holter cardiaci e pressori».
Infine: «Respingiamo le prerogative del DCA189 4/7/23 ritenendole sia oltraggiose per l’intera categoria dei medici di medicina generale, sia pericolose per la salute dei pazienti, che avendo a disposizione la competenza del proprio medico si vedono dirottati in farmacie che hanno tutt’altro ruolo. Per abbattere le liste d’attesa nella nostra regione occorrono provvedimenti strutturali e una programmazione che censisca il fabbisogno regionale di medici di tutte le specializzazioni e risponda, al tempo stesso, alla carenza di medici di medicina generale>.
stefaniasapienza@calabriainchieste.it