CARIATI (Cs) – Suscita più di una perplessità l’abbattimento, considerato «arbitrario e illegittimo se non debitamente autorizzato», di due arbusti di tamerice sul demanio cittadino, sul Lungomare Colombo.Un taglio netto di due particolari piante ornamentali che già in passato era stato oggetto di dibattito pubblico.
A protestare e chiede lumi in merito, in particolare, è il movimento “L’Alternativa c’è”.
«Tutti ricordano la polemica sollevata tempo fa come sempre strumentalmente quando l’Amministrazione Greco aveva avviato un’iniziativa non certo di taglio ma di semplice e naturale potatura di quegli arbusti, potatura opportuna nel quadro delle azioni a tutela del verde pubblico e del decoro urbano», ricorda il movimento.
«In quell’occasione – aggiunge – contro l’Amministrazione Comunale che programmava ed autorizzava una fisiologica potature di tamerici, sono piovuti attacchi e critiche apocalittiche da parte di alcuni tra i sostenitori attuali del nuovo esecutivo cittadino; gli stessi che oggi, di fronte alla evidente e brutta soppressione di quegli stessi alberi, non hanno proferito parola, preferendo e perfino imponendo l’omertà a quanti sui social avevano denunciato quel vero e proprio scempio alla luce del sole».
Per queste ragioni L’Alternativa c’è chiede trasparenza istituzionale sulla questione, chiedendo pubblicamente al sindaco Cataldo Minò e alla sua Giunta se esiste un qualsiasi provvedimento che ha autorizzato l’abbattimento di quei due esemplari di tamerice collocati in un’area demaniale.
«Ma al di là dell’atto e della sua legittimità, fatti di cui l’Amministrazione Comunale – puntualizza il movimento – è comunque tenuta a dare conto a tutti, chiediamo se era necessario un intervento così drastico sul verde pubblico e se sono state preventivamente informate le autorità competenti come ad esempio la Capitaneria di Porto.
Soprattutto: chi ha eseguito il taglio delle tamerici, da noi chiamate vriche, è forse un dipendente comunale? E se sì, era stato a ciò formalmente incaricato?
A nostro avviso l’abbattimento di quelle due piante non solo va a snaturare quel sito, ma provoca anche danni ecologici.
Questa specie di arbusti, infatti, è resistente alle inondazioni di acqua salmastra e sono utili sia per il consolidamento dei terreni sabbiosi che per formare barriere frangivento in aree costiere. In piena estate, inoltre, come tutto il verde urbano, svolgono un’importante funzione ombreggiante, garantendo un piacevole fresco nelle giornate più torride.
Qual misteriosa e urgente ragione vi era per assecondare o addirittura autorizzare questa azione quanto meno sconsiderata?»