PAOLA (Cs) – «Voi dovevate tutelare il nostro territorio e il nostro ospedale, così come ha fatto Cetraro che ha visto lungo, mentre voi facevate i selfie e vi prendevate le pacche sulle spalle».
Sono le accuse rivolte dalla dottoressa Emira Ciodaro, consigliere comunale di minoranza, all’amministrazione comunale Politano nell’ambito del consiglio comunale odierno vertente, tra l’altro, sulla spoliazione dell’ospedale di Paola che recentemente ha perso la chirurgia e che non è più struttura di primo livello ma semplice “stabilimento“.
In replica all’assessore comunale alla sanità Antonio Logatto, che «con candore» ha cercato di difendere le posizioni della giunta paolana, dicendo che «non ha colpe» sulla scure della Regione Calabria a danno del territorio, Ciodaro ha detto che «le colpe sono assolutamente da attribuire all’amministrazione comunale e in primis al sindaco Giovanni Politano, che rappresenta l’autorità sanitaria locale e chenon può sottrarsi a queste responsabilità».
«Io anticipavo a giugno dello scorso anno quanto poi sarebbe accaduto poche settimane fa a danno del nostro ospedale», ha detto Ciodaro. «E se lo sapevo io, lo sapeva chiunque, soprattutto chi è addetto ai lavori, ma io in quel tempo sono stata da voi derisa. Oggi, invece, ci ritroviamo che tutto quanto era stato da me previsto è diventato realtà».
E ancora: «Il presidente del consiglio comunale di Paola riceve 18 giorni fa dalla minoranza una richiesta di convocazione di un consiglio comunale straordinario sull’ospedale e l’assemblea viene convocata al diciottesimo giorno e inserita pure come ultimo punto all’ordine del giorno di sabato. Se l’argomento era così interessante e stava così a cuore a questa maggioranza, vi sareste comportati diversamente. Anzi, sarebbe stato lo stesso sindaco a sollecitare la convocazione di un consiglio comunale sull’ospedale e non l’opposizione».
Poi, ancora, Ciodaro tuona contro Logatto, politico di fiducia di Luciana De Francesco e Luca Morrone e dipendente dell’Asp cosentina: «Assessore Logatto, lei ci aveva rassicurato in consiglio comunale mesi e mesi fa dicendo che le nostre erano strumentalizzazioni perché voi eravate certi e sicuri che l’ospedale sarebbe rimasto com’è, anzi, sarebbe stato potenziato. Non dica che non è vero perché ho gli screenshot sul cellulare fatti da lei e glieli mostro».
«La vostra responsabilità sta nel non averci pensato in tempo, non aver programmato, magari confrontandovi anche con la minoranza, circondandovi di tecnici del settore. Sindaco, lei si sarebbe potuto far consigliare e poi interloquire con il presidente della Regione, non certo per la serie “volemose bene“ e con la pacca sulla spalla, ma con elementi certi.
La città di Paola presiede la Conferenza dei sindaci: perché lei non ha convocato la sua giunta, il suo consiglio comunale, gli esperti per poi recarsi dagli altri sindaci con un documento e andare alla Regione a rivendicare? Sarebbe stata la voce del Medio e basso Tirreno e, invece, il nulla, facevate il selfie.
Si sapeva cinque anni fa che il Dca 64 (decreto Scura) sarebbe stato modificato da Occhiuto.
Noi sul tavolo che cosa abbiamo presentato al presidente della Regione? Nulla, chiacchiere.
Siete venuti qui la sera prima per dire che avevate ottenuto uno straordinario risultato, parlando pure di potenziamento dell’ospedale, ma trascorsa la notte siete passati dalla sedia a sdraio all’elmetto. E ora volete fare la guerra al Tar? Abbiamo visto cosa è accaduto con l’ospedale di Praia a mare, dove sono rimaste macerie, nonostante il Consiglio di Sìtato abbia ordinato la riapertura della struttura».