Nini Buffone e sua moglie

AMANTEA (Cs) – Nini Buffone – consigliere comunale negli anni ’90 con la giunta dell’ex sindaco Franco Tonnara – residente a Reggio Emilia per lavoro, è tornato in città con sua moglie. Durante una passeggiata serale decidono di fare un selfie in piazza Cappuccini. Dopo lo scatto, l’amanteano ha esternato una riflessione.

«Piazza Cappuccini è da sempre uno dei luoghi identitari della comunità amanteana», ha scritto l’ex consigliere che ha proseguito «In nome di un errato concetto di sviluppo, che non sempre vuol significare progresso, nel tempo questo luogo identitario e di aggregazione sociale è stato stravolto come lo è stato il bellissimo viale di acace che era Corso Vittorio Emanuele».

E, ancora: «È bello la sera ritrovarsi sulle panchine all’aria dei Cappuccini, chiacchierare e ricordare, analizzare la mutata realtà sociale e politica. Vi si ritrovano spesso vecchi amici d’infanzia spesso emigrati di ritorno che hanno memoria di un Amantea che non esiste più».

Chi è nato e cresciuto «ai Cappuccini o allu vicu i L’erba (via Baldacchini) ha come uno smarrimento e spaesamento nel ritrovarsi al posto della romantica Fontana in ghisa un orrendo obelisco che pare lui stesso dire che ci faccio io qui, cosa rappresento se non il decadimento sociale ed amministrativo dell’ex perla del Tirreno».

Eccoci al punto: «L’ amministrazione, non quella dei grandi eventi, ma delle cose ordinarie di ogni giorno che costano poco ma possono far dire bene di un sindaco e della sua giunta». Esempio: «C’è un gruppo di panchine attorno all’obelisco di cui sopra, sono ormai fatiscenti e se ben si inseriscono nel degrado della piazza sono al contempo pericolose per i bambini e gli anziani che vi si soffermano a socializzare». Quest’anno «la più sgarrupata delle panchine è stata incorniciata da una aureola di luci simil natalizie. L’idea magari è quella di invitare ad un selfie ma cosa costava all’assessore dei grandi eventi sostituire quelle tre panchine. Piccole cose? Grandi cose per molti».

Intanto «sui social gira una foto: vi si vede un solitario pachiderma che si dirige verso quelle panchine nel vuoto di quella che poco tempo fa era un luogo di ritrovo mentre oggi è un deserto dell’anima. Concludo dicendo: non sì chiedono miracoli a questa nuova Amministrazione ma scelte concrete iniziando dalla ordinaria gestione, spendendo al meglio i “pochissimi” soldi che circolano. Buona estate»

stefaniasapienza@calabriainchieste.it