PAOLA (Cs) – In merito al consiglio comunale aperto, svoltosi presso la sala consiliare, raccogliamo le considerazioni del presidente nazionale emerito del Sindacato Medici Italiani, Cosmo De Matteis, medico di base originario di Paola, sulla costa tirrenica cosentina.
«Discutere al 4 e ultimo punto all’ordine del giorno di sanità in una torrida giornata estiva, a cui erano stati invitati i cittadini, è già indicativo dell’importanza che si dà al problema. Ciò premesso, ritengo utile riportare il dibattito sulla concretezza e realtà.
Inutile ribadire che l’assurda diatriba tra Paola e Cetraro si trascina da decenni, e mentre anni fa vi erano le possibili soluzioni, ivi compresi gli accorpamenti di alcuni reparti, garantendo il famoso h24, ossia il medico di reparto a qualunque ora, oggi ciò è impossibile.
Da metà degli anni ’80 ho preso parte, come sindacato, a incontri e annunci di piani sanitari fantasmagorici, sempre e solo sulla carta. Cito alcuni assessori di area di allora: democristiani, socialisti, socialdemocratici e altri. A fronte dei tanto sbandierati nuovi ospedali, ricordo l’ospedale della Sibaritide o quello della Piana.
Abbiamo assistito alla chiusura non solo di reparti, ma di interi ospedali, nell’indifferenza della politica.
Vediamo plasticamente sotto i nostri occhi, l’aumento della migrazione sanitaria in altre regioni del nord, anche per patologie di relativa complessità.
Il consiglio comunale è stata la chiara dimostrazione della politica che parla solo di slogan. Nonostante alcuni interventi di addetti ai lavori, che evidenziavano le contraddizioni dello stesso dibattitto, non si è preso atto della realtà.
La Calabria è sottodimensionata, in posti letto e personale.
L’ospedale di Cosenza è sottodimensionato del 25/100, il Mater domini di Catanzaro del 70/100.
Ricordo che secondo Agenas, Cosenza è il primo nella classifica dei peggiori ospedali in Italia.
Di fatto, l’ennesimo piano sanitario regionale è solo sulla carta, perchè manca la materia prima, ossia il personale medico, quindi discutere di spostare questo o quel reparto, è solo una offesa per i cittadini, che sono comunque costretti a recarsi altrove, sperando di trovare un posto.
Bisogna prendere atto che gli indirizzi nazionali, da alcuni anni, sono per il ridimensionamento del Ssn, il passaggio al sistema assicurativo, privilegiando il privato. Anche questo è un dato evidente, che solo gli stessi politici nascondono.
E mentre parliamo di fantomatici spostamenti, la Pet di Paola 118 ha solo cinque medici, mentre alcune postazioni di guardia medica, il sabato e la domenica sono chiuse, per mancanza di medici.
I pronto soccorso di Paola e Cetraro non sono assolutamente in grado con un solo medico a turno, a far fronte alle richieste dell’utenza, che purtroppo sfocia in aggressioni, o inevitabili sottovalutazioni o ritardi diagnostici.
La cronaca di questi giorni, parla chiaro. E la situazione tenderà a peggiorare.
E’ di alcuni giorni fa la delibera della giunta regionale lombarda che prevederebbe il pagamento, per il ricorso alla guardia medica, di euro 20 in ambulatorio e di euro 35 a domicilio per i non residenti in Lombardia.
Risultati di un consiglio comunale: accuse e incomprensioni. Messaggio per i paolani: arrangiatevi»