L'assessore provinciale Olivo

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – «Festa patronale dell’Achiropita, la città continua a rimanere all’oscuro di tutto. Sappiamo che ci saranno dei concerti ad animare le due giornate di celebrazioni civili ma nessuno sa dove, mentre i manifesti, stracolmi di tutto ed illeggibili, parlano più genericamente di Centro Storico». 

È quanto dichiara l’assessore provinciale al patrimonio e agli affari generali Adele Olivo, sottolineando come «Flavio Stasi sia il primo sindaco della storia delle due estinte città ad aver snaturato e demolito, sin dalle fondamenta, il senso di una festa così importante e sentita dal popolo rossanese e dell’intera Arcidiocesi di Rossano-Cariati.

«Si sa se sono previste le installazioni delle luminarie artistiche e la comunicazione, sia interna che esterna ai confini municipali, rimane uno dei più grandi misteri di questa stagione amministrativa. Sappiamo solo una cosa: si continuano a spendere tanti soldi per eventi, che di turistico non hanno nulla, senza alcuna logica e tutti sovraffollati a debita distanza dai due super centri storici della più grande Città d’Arte della Calabria».

Eppure la festa dell’Achiropita «potrebbe essere quella che distinguerebbe il Ferragosto di Corigliano-Rossano da tutti gli altri, per il carico di memoria, di storia, di tradizioni popolari, in una parola di identità: un evento unico e distino da qualsiasi altra iniziativa del solito 15 agosto in Calabria e nel mondo. Stasi invece ha reso questo cerimoniale laico, solenne per la nostra comunità, una normalissima festa, come un qualsiasi baccanale di mezza estate».

Certo, gli artisti ingaggiati per il 14 e il 15 agosto «attireranno tantissima gente per la loro qualità e popolarità, ma ci chiediamo: dove arriveranno queste persone? Pare che ancora quest’anno si preferirà la location del quartiere Traforo che, pur essendo considerata Centro Storico, è di fatto priva di qualsiasi punto di interesse culturale, artistico e turistico. Facciamo arrivare, quindi, un sacco di gente per restituirgli in cambio una serata anonima alla quale potrebbero assistere in una qualsiasi altra località? Dov’è il senso di un evento sconnesso dalla tradizione?»

Tante domande che «poniamo da anni al sindaco di una grande città come la nostra e che finora non hanno mai trovato una risposta. Così come non troverà risposta un altro grande perché: qual è il motivo per cui la festa di Ferragosto è stata spostata da piazza Steri al Traforo?»

Quella del «paventato ed elevato rischio per l’ordine pubblico, sussistente solo a quanto pare per Piazza Steri a Rossano, sembra ormai una telenovela paradossale, se solo si pensa che in tantissimi piccoli centri dell’entroterra, vicini e limitrofi, le celebrazioni civili e patronali si tengono da sempre in piazze belle ma molto più piccole della nostra; piazze che però ogni anno accolgono, come da tradizione e senza alcun problema mai verificatosi, migliaia e migliaia di persone da tutto il territorio».

Così come è accaduto del resto «con la stessa Piazza Steri, da più di un secolo location naturale per i festeggiamenti dell’Achiropita e negli ultimi anni anche di concerti importantissimi con artisti di fama internazionale che hanno attratto tantissimi visitatori, come quelli di De Gregori, Matia Bazar, Anna Oxa, Stadio, Irene Grandi, Fiorella Mannoia, Alex Britti, Zarrillo, Alex Britti, Fabrizio Moro, Articolo 31, Mango, Drupi etc».

Mai un problema di ordine pubblico o di qualsiasi altro tipo «verificatosi, come invece accaduto con gli incendi di qualche anno fa che hanno lambito le zone verdi attorno al Traforo. Il Sindaco di questa Città – conclude la Olivo – ha comunque il dovere di assumersi, così come sempre accaduto in passato, anche la responsabilità di garantire, coordinandosi con tutte le altre autorità competenti, l’ordine e la sicurezza pubblica, senza abdicare al suo ruolo ed alla sua funzione, semplicemente cancellando storia e concerti, spostandoli dalla loro sede identitaria e distintiva».

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