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Losardo: «L’ospedale di Cetraro perde 38 posti letto in favore del San Francesco di Paola»

Il gruppo “Noi Moderati“ di Cetraro auspica che il sindaco Ermanno Cennamo rassegni le sue dimissioni

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CETRARO (Cs) – Noi Moderati insiste nella bocciatura del Piano di riorganizzazione della Rete ospedaliera, Dca n.198, del 12 luglio 2023 del commissario ad acta Roberto Occhiuto che fa perdere all’ospedale di Cetraro ben 38 posti letto rispetto al 2021 in favore del San Francesco di Paola. 

Ma la speranza più grande per il coordinatore di Noi Moderati di Cetraro, Pino Losardo, è che il sindaco Ermanno Cennamo rassegni le sue dimissioni.

«Attraverso i social e la carta stampata prima e l’intervento consiliare del suo coordinatore cittadino poi, il Partito ne ha chiaramente rilevato l’ibridismo diagnostico-assistenziale – spiega il coordinatore Pino Losardo in una nota – l’insufficiente autonomia funzionale ed operativa di tante discipline cliniche e di area, la provvisorietà realizzativa dello stesso provvedimento, perché strettamente subordinata al parere dei tavoli ministeriali di verifica.

È uno dei tanti decreti-protocollo, volti a modificare e integrare Dca precedenti, con cui il richiamo all’adeguamento degli standard qualitativi dell’assistenza ospedaliera è chiaramente collegato agli interessi politici e di campanile delle singole strutture dello Spoke in questione.

Alle probabili pressioni para-massoniche della sanità privata – sottolinea Losardo – agente nelle stesse latitudini di quella pubblica. Finanche, alle diverse volontà di poteri forti in seno alla classe medica-specialistica dello spoke stesso.

Con tali impostazioni decisionali «è incontrovertibilmente naturale che si finisce per scontentare tutti: istituzioni e cittadini, sindaci ed onorevoli. Dando di piglio ad avvocature del più elevato prestigio tribunalizio per difendere virtuali diritti, come da prassi, appartenenti al cittadino. Facendo lavorare, ancora, a pieno ritmo, nel pieno della calura estiva e delle meritate vacanze, Tribunali amministrativi, giudici e cancellieri».

Intanto, «Noi Moderati ritiene sommamente giusto riconoscere al primo cittadino la totale paternità della rilevante cura dimagrante che il Decreto ha imposto al presidio ospedaliero di Cetraro.

Lo stesso sindaco – incalza Losardo – ha più volte rivelato di aver lottato strenuamente per raggiungere tale risultato. Grande è la sua soddisfazione, conseguita con i suoi proverbiali silenzi. In solitaria, e senza la ricerca di pennacchi propagandistici, che non fanno parte del suo artistico repertorio».

La “cura dimagrante” imposta nel nuovo Piano sanitario regionale fa perdere all’ospedale “G. Iannelli” di Cetraro «ben 38 posti letto, tra ordinary, day hospital e day surgery – precisa Losardo – rispetto al 2021.

Nel nuovo Dca 198/2023 non sono state programmate 6 discipline, o specialità cliniche, già esistenti. In questo nuovo e fiammante decreto i posti letto e d’intorni, per la struttura ospedaliera di Cetraro si riducono a 103 (- 14). Le Aree diventano 8 (- 5).

 Persi anche  «i 2 posti di day surgery che Oculistica poteva vantare nel 2021». E poi ancora: « I 4 posti di day hospital Multidisciplinare e i 2 posti di day hospital di Cardiologia. Uguale sorte per i 10 posti ordinari di Medicina Generale e i 2 di Day hospital. Sottratti anche i 10 posti ordinari di Neurologia, appartenenti al tanto decantato “Stroke Unit”. E, quindi, i 13 posti ordinari di Lunga degenza».

Il “San Francesco di Paola”, invece, «con questa celestiale riorganizzazione del Dca 198/2023, acquisisce, ex novo, 6 posti di day surgery in Chirurgia Generale; 4 posti di day surgery di Otorinolaringoiatria; 10 posti Stroke Unit di Neurologia, di cui abbiamo già parlato; 12 posti ordinari di Emodialisi; 4 posti ordinari di Terapia Intensiva; 4 posti ordinari di Terapia Intensiva post Covid».

In tutto questo «la riapertura del “Punto Nascita” e il Centro trasfusionale continuano ad essere lontani dal presidio ospedaliero di Cetraro. Non crediamo – aggiunge Losardo – che il Dca n. 198 del 12 luglio 2023, abbia le gambe per camminare. Le nostre competenze mediche e sanitarie, comunque, sono alquanto limitate. Né ci affascina l’idea di fare guerre di Campanile e, ancor più, di partecipare all’allestimento di barricate rivoluzionarie.

La nostra unica speranza è quella di un ripensamento di quanto fatto da parte del buon Governatore della Calabria e sapiente Commissario ad Acta della Sanità regionale. Ancora più grande – conclude il coordinatore di Noi Moderati – tuttavia, è la speranza che il nostro sindaco possa essere colto da un improvviso stato di profonda coscienza, che lo porti a piegare delicatamente la fascia tricolore nella sua valigetta diplomatica, avviandosi verso il Palazzo di Governo di Piazza XI Settembre dal Prefetto di Cosenza».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it