CASSANO ALLO IONIO (Cs) – In una impietosa analisi politica, pungente ma continente, l’associazione ArticoloVentuno accende i riflettori su una serie di specificità che caratterizzerebbero la gestione politica e amministrativa dell’Ente locale.
Il riferimento, su tutti, è alla intitolazione selvaggia di strade, vie, piazze, slarghi e quant’altro, con lacrimuccia facile, pasticcini e successivo comizio, nonché per la straordinaria bravura di politici e personaggi legati all’amministrazione comunale che, a dispetto di altri, vincono concorsi pubblici sbaragliando gli altri concorrenti.
I più bravi e fortunati, secondo ArticoloVentuno, sarebbero infatti ex assessori, ex presidenti del consiglio ff, componenti dello staff, semplici candidati nelle liste
Complimenti. Andiamo avanti.
«Dieci anni di chiacchiere ci consegnano un paese molto diverso da quello che a tutti i costi ed in ogni modo si cerca disperatamente di raccontare nelle feste, con le cittadinanze onorarie e le benemerenze (tra l’altro ormai inflazionate), alle inaugurazioni di strade e lapidi in memoria con l’immancabile comizio del Sindaco.
In questo va davvero dato atto che i nostri amministratori sono imbattibili in quanto, pur di fare propaganda, ci sobbarchiamo di costi considerevoli e adoperiamo le nostre esigue risorse del bilancio comunale, mentre altri paesi del circondario lo fanno attraendo fondi sovracomunali. Allegria», è la prima stoccata di sostanza che ArticoloVentuno riserva all’amministrazione comunale.
E l’impietosa analisi prosegue:
«Le attività produttive risentono di una crisi mai vista e le limitate risorse sono ad appannaggio di pochi.
La dispersione scolastica ci vede al primo posto, insieme ad altri tre comuni calabresi, e gli operatori scolastici perdono tempo a sollecitare la presenza dei genitori e bambini alle inaugurazioni dei parchi per compiacere gli amministratori.
Un paese pattumiera del circondario, dove l’equivoco fa da padrone, in quanto se ne propaganda la chiusura ma dopo se ne permette l’utilizzo per qualche dollaro in più stile “i ristori Eni”, dilapidati in asfalto acchiappavoti e per sostenere le spese di uno staff di segreteria stile onorevole deputato della Repubblica.
Una discarica che per giorni è bruciata a cielo aperto emettendo fumi tossici nell’aria e di cui la politica ed i suoi rappresentanti istituzionali non ne parlano.
Abbiamo perso e stiamo continuando a perdere uffici e servizi quasi sempre barattati per interessi elettorali. E’ recente la presa di posizione pubblica di un comitato di cittadini che denuncia un ulteriore impoverimento dei servizi sanitari sul territorio, così come per gli enormi disservizi registrati dal servizio postale e di cui le Istituzioni ne erano a conoscenza già da tempo, ma che probabilmente per motivi elettoralistici hanno inteso non rendere pubblico
Si cerca di tenere un piede in più scarpe lavorando al PSA, ma anche alla città unica con Corigliano-Rossano, poi all’occorrenza si promuovono pure incontri per l’unione con alcuni comuni dell’Alto Ionio, ed al cambio di stagione si guarda finanche alla capitale del Pollino.
Ci manca ora solo che viene proposta una fusione fra i Comuni non contigui di Cassano e Praia a Mare ed il quadro è completo.
Questo atteggiamento apparentemente furbesco, in realtà sciocco e poco lungimirante di chi governa, non fa altro che relegarci all’irrilevanza, in quanto nel frattempo gli altri si organizzano veramente (vedasi appunto Corigliano/ Rossano e Castrovillari con il Pollino) e noi rimarremo isolati.
Difronte al rischio dell’esplosione di una bomba sociale, con le attività commerciali che si contano sulle dita di una mano, con un dato così allarmante che ci riferisce di un tasso di disoccupazione alle stelle su un territorio comunale caratterizzato purtroppo da un alto livello delinquenziale – tra l’altro in un momento in cui le scelte politiche del Governo nazionale hanno decretato tout-court l’abolizione indiscriminata del reddito di cittadinanza per tutti senza un’alternativa concreta – la risposta delle Istituzioni locali alla povera gente è quella di mettere in campo strumenti di politiche sociali definiti “avanzati”, ossia qualche pacco alimentare in più».
In tema di occupazione, ArticoloVentuno approfondisce quanto segue:
«Aspetto quest’ultimo di coloro che sono alla ricerca di un’occupazione che certo non tocca però i più bravi e fortunati di cui si circonda il Sindaco, come diversi noti esponenti della maggioranza (ex assessori, ex presidenti del consiglio ff, componenti dello staff, semplici candidati nelle liste) che, in seguito alle procedure concorsuali, risultano tutti meritevoli di un bel posto da dipendente pubblico: è delle ultimissime ore la notizia che si è espletato anche l’ultimo concorso per un posto da psicologo D1 di cui è risultata vincitrice ancora una volta un ex assessora. Dunque, sono di nuovo pienamente confermate le indiscrezioni da marciapiede e le quotazioni dei bookmaker: i giovani laureati disoccupati di Cassano non possono fare altro che ringraziare vivamente questa Amministrazione per le tante e importanti occasioni di lavoro che offre.
In un quadro così complesso, le classi dirigenti che dovrebbero governare il territorio anziché interessarsi di questi e tantissimi altri problemi che attanagliano la gente di Cassano, preferiscono promuovere in pompa magna e partecipare all’intitolazione del nulla per come è successo nelle ultime ore con l’inaugurazione del Porti dei Laghi di Sibari, di una cosa che ci auguriamo in un futuro non molto remoto possa diventare realtà, ma di cui ad oggi non vi è traccia e non esiste (è come se il Governo nazionale decidesse di intitolare il Ponte sullo Stretto, ossia una cosa che chissà se mai esisterà).
Ma dov’è finita la Politica a Cassano? Qualcuno è a conoscenza o ha rilevato una qualsiasi attività degna e meritevole di nota dei segretari cittadini dei diversi partiti di maggioranza e della cosiddetta opposizione, dei loro rappresentanti istituzionali, dei consiglieri comunali, delle organizzazioni sindacali? Davanti ad una comunità che sta precipitando nel vuoto sotto tutti gli aspetti, sociali, politici e economici, perché hanno rinunciato a fare il loro dovere e ad occuparsi degli interessi collettivi?
Preferiscono lor signori, a prescindere dalla parte che recitano, indossare il vestito buono e stare seduti in prima fila nelle Chiese o ai tavoli delle presidenze, accompagnarsi e farsi i selfie con questo o con quell’onorevole al fine di riuscire a rubargli un pizzico di potere da poter gestire, giungere in auto accompagnati dall’autista e stare al centro dell’attenzione venendo riconosciuti come uomini e donne che contano».
Quindi conclude: «Sommessamente e con grandissimo spirito di umiltà e di servizio, noi di ArticoloVENTUNO crediamo invece che così facendo e ignorando la gravità dei problemi che la povera gente ogni giorno vive sulle sue spalle, non si fa altro invece che dare sfoggio dell’immensa miseria dell’uomo».