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Il consiglio comunale di Cetraro approva il bilancio di previsione tra le proteste

Il coordinatore di “Noi Moderati” Pino Losardo: «Manovra illegittima frutto di una «gestione arruffona e ragionieristica delle finanze pubbliche»

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Il Comune di Cetraro

CETRARO (Cs) – Il consiglio comunale di Cetraro convocato per oggi mercoledì 9 agosto 2023 ha approvato, tra i vari punti all’odg, il bilancio di previsione 2023 – 2025.

Una manovra che il coordinatore di Noi Moderati sezione di Cetraro, Pino Losardo, boccia come “illegittima” frutto di una «gestione arruffona e ragionieristica delle finanze pubbliche».

«Se ci trovassimo in un Comune normale – attacca Losardo – l’intero consiglio non perderebbe un solo attimo a dichiarare il dissesto economico-finanziario dell’Ente». Un gestione della cosa pubblica «in cui gli stessi amministratori, in alcuni casi, non hanno esitato a ricorrere all’alterazione della veridicità dei documenti di Bilancio e all’occultamento della reale evoluzione della richiesta di procedura di “Riequilibrio finanziario pluriennale dei conti”, rivolta al Ministero dell’Interno e alla Corte dei Conti».

I veri motivi della mancata ammissione al prestito del “Fondo di Rotazione” ministeriale «non dipendono da ritardi burocratici, attinenti all’esame e istruzione della pratica, come si vuol far credere – spiega il coordinatore di Noi Moderati – Rimandano, al contrario, a comportamenti elusivi, omissivi e negligenti del Comune in materia di puntualità di trasferimenti documentali e di rispetto pedissequo degli obblighi di legge.

Preferiremmo essere prontamente smentiti, in caso di una nostra interpretazione di natura difforme a quanto verificatesi in realtà. Anche per gli effetti dannosi, verificatesi sull’Erario e sulla città, che potrebbero autorizzare ipotesi, in sede di Controllo, di eventuali reati, di cui rispondere. Il Consiglio comunale approva un Bilancio di previsione 2023-2025, «redatto secondo i termini e le condizioni previste dall’art. 243 bis e seguenti, del Dlgs 267/2000. E’ considerato, documentalmente, il  3° esercizio finanziario consecutivo di uno stato di Pre-dissesto, di cui nessuno, ancora, riesce a dimostrare la legittimità.

Ancora una volta si è in presenza di una deliberata violazione dei princìpi di “ veridicità, attendibilità e universalità” del Bilancio – accusa Losardo – ai sensi dell’art. 162 del Tuel. Ma prima di esprimere affrettati giudizi in merito, riteniamo giusto fare tesoro del luminosissimo parere del revisore dei conti, annesso al Bilancio di Previsione 2023-’25. Alla pag. 5, dello stesso, l’organo di controllo raccomanda agli amministratori “l’obbligo di valutare la dichiarazione di dissesto”, secondo l’art. 244 del Tuel, in caso di mancata approvazione del Piano di Riequilibrio Finanziario, al momento della approvazione del “Bilancio di Previsione 2023-2025”.

Con la reiterata appostazione della somma di Euro 2.843.400  equivalente al prestito richiesto al “Fondo di Rotazione” nel “Piano di Riequilibrio”non approvato dal Ministero, non si fa altro che dare facile mandato ad eventuali controllori giurisdizionali, che non perderebbero tempo a formulare chiare ipotesi di reati, relativi a “falso contabile”. Ma le conseguenze di una simile “insensatezza” – incalza Losardo – si riversano anche sull’indebito prelievo fiscale, relativo a tasse e imposte comunali, al massimo possibile delle tariffe, per via delle presunte restrizioni previste dalla procedura del Pre-dissesto.

Senza contare, infine, i rilievi di “irregolarità procedurali”, mossi agli amministratori dal Revisore dei Conti, in occasione del parere rilasciato al “Rendiconto di Bilancio 2022”, in merito al riconoscimento di sontuosi “debiti fuori Bilancio”, senza la disponibilità di risorse utili per appianarli.

Siamo di fronte, quindi, all’ennesima condotta di carattere assolutistico e autoreferenziale da parte degli attuali e imperturbabili amministratori. L’unica verità è che, nel Consiglio Comunale, si potrebbe registrare una svolta cruciale nella storia della nostra massima istituzione cittadina. Da una parte – conclude Losardo  -l’eccedenza di una violazione quasi sistemica delle leggi, contenute nell’ordinamento amministrativo degli Enti Locali,  dall’altra, la più che legittima dichiarazione del “Dissesto economico-finanziario” del nostro Comune, sicuramente più vantaggiosa per gli interessi collettivi della città e delle famiglie. Al netto, tuttavia, delle responsabilità oggettive di natura politico-amministrativa che apparterranno, oggi e sempre, a questa amministrazione comunale, che ne è stata improvvida e scellerata generatrice».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it